La Madonna di Medugorje |
Sono rientrati
i pellegrini da Medugorje .
Otto volenterosi che da Sasso Marconi hanno
raggiunto il santuario in
Bosnia-Erzegovina a bordo delle loro biciclette spinti dalla forza delle loro
gambe e dal desiderio di dedicare a Biagio, un loro amico e compagno di
avventure recentemente scomparso, il
fine estate nel modo in cui anche Biagio avrebbe gradito.
550 chilometri, in quattro tappe consecutive in
altrettanti giorni, li hanno portati prima ad Ancona con tappa a Viserba. Quindi,
dopo aver traghettato, da Spalato fino a Medugorje lungo le difficili salite
della costa croata.
Dopo aver permesso loro di riposare, abbiamo chiesto
il resoconto della esperienza a Ugo Giannerini, l’organizzatore del
pellegrinaggio.
I pellegrini: Giannerini il primo a destra in basso, Viggi al centro in alto. |
“550 chilometri sul pedale per atleti non
professionisti è certamente una impresa che merita di essere valutata. Certo eravamo
un po’ allenati. Eravamo in otto quindi, quando il percorso lo permetteva, i
trasferimenti si sono trasformati in ‘corse
goliardiche’. Inoltre potevamo contare sul supporto e l’aiuto di un furgone che
ci seguiva per accorrere ad ogni emergenza. Da non sottovalutare la spinta
religiosa e quella affettiva per l’amico
Biagio”.
La scogliera croata. |
Ci sono stati momenti difficili?
“ In Croazia abbiamo trovato vento forte e contrario
che ha messo a dura prova la nostra volontà. Le strade sono pericolosamente ricavate
sul fianco della scogliera che cade a strapiombo sul mare e non hanno protezioni
ai lati”.
Il porto di Spalato |
Come vi siete nutriti? Avete seguito una dieta
particolare?
“Facevamo una breve sosta per il pranzo e per un
pasto frugale che non rendesse difficile la ripartenza. Poi alla sera
mangiavamo cibi locali, quindi abbondanza di carne. Nell’ex Jugoslavia la dieta
popolare si basa sulla carne di capra o di agnello cotto in diversissimi modi
ed è molto buona. Sono dei veri specialisti”.
“Certamente. Programmeremo sicuramente un’altra escursione per il prossimo anno, con destinazione diversa
“.
“La forte presenza italiana al santuario. Oserei dire
il 90 % dei presenti erano connazionali. Ho persino incontrato una sassese”.
“Li tranquillizzo poiché non si trovano grandi
difficoltà: tutti affittano camere a
poco prezzo, si mangia bene e a volontà, i prezzi sono molto contenuti. Anche i
mezzi pubblici sono soddisfacenti: abbiamo notato che sarebbe stato possibile
fare il nostro percorso utilizzando comodi mezzi pubblici . Inoltre è ‘toccante’ l’ascesa a piedi al Monte
delle Apparizioni seguendo un sentiero difficilissimo perché il fondo è
lastricato di massi disarmonici e pietre taglienti”.
Il santuario di Medugorje |
Della comitiva faceva parte anche Giorgio Viggi,
veterano di pellegrinaggi poiché questo èstato l’ultimo di una lunga serie.
Lui ha commentato:
Lui ha commentato:
“Come sempre fare un pellegrinaggio è stato molto bello. In questo caso mi ha colpito la grande miseria che attanaglia quelle popolazioni uscite da poco da una cruenta guerra civile . Anche questo è un insegnamento”.
Un palazzo di Mostar con i segni della guerra |
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