martedì 25 ottobre 2011

Controlli ad attività commerciali: denunciato un imprenditore cinese per impiego di manodopera irregolare e favoreggiamento immigrazione clandestina.





La ricerca di coperture ad attività illecite e all’immigrazione irregolare, ha portato a rilevare gravi irregolarità a carico di una ditta artigianale specializzata nel confezionamento di vestiario.

Il prima ditta sottoposta a controllo, riferisce il comando Carabinieri di Bologna, è stata la ‘Gao Mingquing’, di via Mattei, specializzata nelle confezioni di abbigliamento, gestita da un cittadino cinese Gao Mingqiang, 36enne residente a Casalecchio di Reno. Delle 19 maestranze, tutte presenti e intente al lavoro al momento dell’arrivo dei militari, soltanto 3 erano state assunte regolarmente, mentre le altre 16 lavoravano ‘in nero'. Otto poi sono risultate prive di documenti e di permesso di soggiorno.

I Carabinieri hanno rilevato inoltre che le condizioni di lavoro non erano ‘idonee’, poichè si stava operando in fasce orarie notturne senza autorizzazione. Il numero di extracomunitari di etnia cinese privi del permesso di soggiorno (otto su sedici), ha portato, oltre alla denuncia penale a carico dell’imprenditore per impiego di manodopera priva di permesso di soggiorno e per favoreggiamento all’immigrazione clandestina , alla sospensione dell’attività e al sequestro del laboratorio.

L’imprenditore è stato sanzionato per un importo di 34.300 euro, mentre gli otto impiegati irregolari, tutti cittadini cinesi fra i 35 e i 44 anni e senza fissa dimora, sono stati segnalati per il seguito giudiziario.

Un secondo controllo ha interessato la ditta ‘Gao Confezioni’ , adiacente alla prima e impegnata nella sola vendita di confezioni. Questa è risultata regolare ed operativa con un solo dipendente. Sono però in corso accertamenti per verificare se ‘di fatto’ non sia una ‘appendice’ della prima.

Il Comando Carabinieri di Bologna commenta: “Il risultato appare significativo anche in considerazione del fatto che risulta in controtendenza rispetto al trend registrato negli ultimi due anni, in cui relativamente all’impiego di manodopera di etnia cinese, ancorché irregolare, era diminuito il numero di maestranze risultate sprovviste di permesso di soggiorno. In questo caso, invece, il numero di soggetti irregolari è risultato tanto elevato da rendere necessario il sequestro dell’intero laboratorio, convalidato dal magistrato, Dr.ssa Tavano”.

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