La lunga notte di Cinque Cerri |
Come era
prevedibile, nell’ultimo consiglio comunale si sono trattati con molta enfasi i
fatti drammatici dovuti al maltempo del 19 e 20 ottobre scorsi. Il tema è stato
introdotto dal sindaco Roberto Parmeggiani che, dopo aver ricordato che l’ultima
ondata di maltempo ha creato addirittura danni superiori a quella del maggio
2023, ha voluto informare il consiglio
dell’entità del disastro e ha elencato i casi critici e più significativi. Fra
questi, via Sant’Anna dove la violenza del torrente Olivetta ha eroso interi
tratti di strada comunale, via Boschi dove 20 famiglie si sono trovate isolate e dove si
conta sul supporto dell’Esercito per realizzare una passerella sul torrente
Lavino, a Cinque Cerri dove sta già operando anche Autostrade per liberare dai detriti il canale
intubato già esondato a settembre. Inoltre gli allagamenti imprevedibili di via Cartiera e via 1° Maggio con
danni ingenti alla zona artigianale. Il primo cittadino ha sottolineato come
ciò che sta accadendo testimonia che siamo di fronte a una situazione
straordinaria che rivela di essere di fronte a un cambiamento che richiede, per
la messa in sicurezza ambientale, interventi rilevanti per affrontare i quali Governo,
Regione e Enti Pubblici debbono operare in sintonia ognuno assolvendo i compiti
che l’ordinamento e la straordinarietà del momento richiedono. Nel confronto il
capogruppo dell’opposizione Stefano Pedrelli ha chiesto come mai anche se da un
anno e mezzo era chiaro il segnale di ciò che si stava verificando non si sia
fatto nulla. Inoltre il perché, pur avendo il Comune ricevuto oltre 4 milioni
di euro, ne ha spesi solamente 566 mila. Ha proposto poi che in casi di
necessità come quello che si è verificato, il Comune accenda un mutuo per avere
immediatamente le risorse per affrontare il dramma maltempo che poi ripianerà
quando avrà avuto i trasferimenti dovuti. L’intervenire in ritardo aggrava il
danno, ha sottolineato. Infine ha
ricordato che il Comune dispone di 25 manutentori, ha convenzioni con Copaps e
con Hera che impegnano i sottoscrittori a precisi interventi manutentivi. E’
quindi necessario controllore che gli accordi siano rispettati. “Se Hera deve
tenere le grate pulite e non lo fa, deve essere richiamata “ ha voluto
precisare. Parmeggiani, dopo aver ricordato che il Comune ha già speso due
milioni e mezzo per interventi di messa in sicurezza, ha detto che per
intervenire è necessario prima avere il progetto, che deve essere preceduto da
una valutazione tecnico-geologica e dall’approvazione e ciò ora richiede un
lungo iter burocratico. Anche l’accensione di un mutuo per l’ente pubblico
richiede un lungo percorso approvativo. Inoltre i manutentori del Comune non
sono 25, ma 12. Nel conteggio che porta a 25 sono compresi evidentemente anche
i tecnici.
2 commenti:
in fase di emergenza anche i tecnici possono dare una mano su strada.
Vorrei porre attenzione sul fatto che, in località Cinquecerri, se il comune, la regione, il consorzio di bonifica o chi deve intervenire sui fossi demaniali, non interviene con opere a monte del paese, imbrigliando il fosso, i tubi che stanno pulendo da settimane ormai sono destinati a riempirsi nuovamente alla prima piena. L'ultimo intervento, con la costruzione di un paio di briglie in calcestruzzo risale a circa 45 anni fa, altre briglie (che si sono rotte con le ultime piene) risalgono ad un periodo precedente. SE NON SI FA UNA MANUTENZIONE ADEGUATA I PROBLEMI E' PALESE CHE SI VERIFICHERANNO NUOVAMENTE! Fare una manutenzione adeguata costa sicuramente MOLTO meno che riparare a danni evitabili.
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