giovedì 15 febbraio 2024

Dalla ricerca scientifica le risposte più rilevanti ai quesiti del comparto agricolo

 Confronto tra il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il Sen. De Carlo e il Cons. Marco Villani 

 

di Barbara Bertuzzi

Confagricoltura

 

All’assemblea annuale dell’Impresa familiare (Fiiaf) di Confagricoltura si è avviato un confronto costruttivo sui temi al centro dell’attività sindacale dell’organizzazione agricola e su come l’innovazione e la ricerca scientifica possano rispondere concretamente ad alcuni dei nodi nevralgici che oggi attanagliano il comparto. 


Ne hanno parlato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura con il Sen. Luca De Carlo, presidente della Nona Commissione (industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) e il Cons. Marco Villani, vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono stati accolti da Danila Massaroli, presidente provinciale Fiiaf nonché vice presidente nazionale, insieme a Carlo Lasagna, che è al vertice della Fiiaf nazionale.

Nel suo saluto iniziale Andrea Betti ha sottolineato l’importanza di intervenire sulle criticità del momento, soffermandosi poi sulle battaglie sostenute con forza ai tavoli istituzionali in ambito nazionale ed europeo, rivendicate in questi giorni anche dalle proteste dei trattori: «il fermo no alla Pac fino al 2027 (la strategia non è economicamente sostenibile per gli agricoltori); il no alla riduzione dell’uso dei fitofarmaci senza avere una alternativa che sia efficace, alla legge di restaurazione della natura e al nutriscore, alle norme sempre più restrittive e onerose in tema di impatto ambientale ed emissioni in atmosfera». Dalla ricerca e dall’innovazione può arrivare un aiuto concreto per accrescere competitività e produttività, difendere posti di lavoro e produzioni di eccellenza. «Ottenere nuove varietà più resilienti sarà la nostra sfida – ha rimarcato - per fronteggiare la crisi climatica e l’incremento delle fitopatie, in comparti chiave del territorio dalla frutticoltura alla viticoltura alla cerealicoltura. Come pure promuovere nuove tecniche agricole che riducano l’uso di mezzi tecnici e altre ancora che aumentino la sostanza organica nei suoli». 

Con un approccio strategico a lungo termine, il Sen. Luca De Carlo, ha offerto uno sguardo d’insieme sull’innovazione e sugli sviluppi della scienza quali asset per l’agricoltura del futuro: «Siamo di fronte a un bivio: da una parte le politiche europee che hanno disincentivato la produzione e che vorrebbero che gli agricoltori fossero sostanzialmente una sorta di “giardinieri”, dall’altra chi come noi dice: bisogna produrre di più e meglio! Sostengo da tempo la causa delle tecniche di evoluzione assistita (NGT) e la loro sperimentazione a terra perché solo attraverso la ricerca scientifica possiamo arrivare a sfamare, come dice il presidente Giansanti, 10 miliardi di persone nel giro di pochi anni». 

Così il vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Cons. Marco Villani:

«Il mondo agricolo merita attenzione, va sostenuto con adeguate risorse e va difeso tutelando la nostra produzione di eccellenza. La transizione ecologica è un’opportunità di sviluppo soltanto se gli agricoltori vi vengono coinvolti da protagonisti. Devono essere attori in grado di condividere le scelte della politica che sono nell’interesse di tutti. Attenzione all’ambiente, che è un bene che sta a cuore specialmente agli agricoltori che in esso lavorano, e innovazione non sono conflittuali ma convergenti specialmente nel momento attuale in cui, come evidenziato dal presidente Giansanti, il settore vive un profondo disagio a causa di scelte normative sovranazionali che soffrono di pregiudizi ideologici rispetto alle evidenti disparità nel mercato mondiale.  Per recuperare queste distanze il Governo italiano si sta impegnando con molteplici stanziamenti che riguardano non solo il sostegno finanziario, ma l’innovazione in genere attraverso la digitalizzazione e la meccanizzazione del settore, preservando la qualità italiana che è prodotta su tutto il territorio e specialmente nella grande Pianura Padana». L'utilizzo di nuove tecnologie deve coinvolgere l'intera filiera agroindustriale e deve tradursi, quindi, in qualità e sostenibilità delle produzioni agricole. Secondo un Rapporto dell'Osservatorio Smart AgriFood (condotto da Politecnico di Milano e Università degli Studi di Brescia) sono più di trecento le applicazioni già presenti in Italia delle tecnologie di agricoltura 4.0, l'80% delle quali è destinato alla fase di coltivazione. «Si devono sottolineare – ha aggiunto il Cons. Villani - le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che al tavolo di confronto che si è deciso di istituire nell’incontro del 9 febbraio a Palazzo Chigi, ha sottolineato l’impegno di tutto il Governo nell’aiuto” diretto alla filiera agroalimentare nazionale. In più occasioni, fin dal suo insediamento, il Ministro dell’Agricoltura ha espresso la centralità strategica di ogni scelta afferente al proprio mandato, questa la via tracciata anche nella revisione degli obiettivi del PNRR in cui il Governo ha deciso di aumentare le risorse stanziate per l’agricoltura da 5 a 8 miliardi». 

Traccia la linea, puntando gli occhi sull’atteso via libera dall’Europa alla regolamentazione che autorizzerà la coltivazione di varietà ottenute da nuove tecniche genomiche, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: «La ricerca genomica, realizzata con le tecniche di evoluzione assistita, rientra tra gli strumenti di cui l’agricoltura ha bisogno oggi. La gestione dei cambiamenti climatici richiede anche la selezione delle specie vegetali, per renderle capaci di adattarsi al nuovo contesto ambientale permettendo anche un risparmio delle materie prime, sempre più scarse. Bisogna passare il prima possibile dalla fase di sperimentazione, all’uso a fini produttivi delle Tea – continua Giansanti –. È per questo che abbiamo accolto con favore il voto del Parlamento Europeo alla proposta di Regolamento sulle Tecniche di evoluzione assistita che consente la coltivazione di piante frutto di selezione genomica. È un passo avanti fondamentale per gli agricoltori, che non aspettano altro se non di avere a disposizione strumenti tanto importanti per affrontare le sfide climatiche e fitosanitarie in corso». 

La Fiiaf promotrice dell’evento si occupa in particolare di attività di divulgazione, formazione e aggiornamento per le scuole, tra cui corsi specifici all’istituto tecnico agrario “Luigi Perdisa” di Ravenna. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Contro questa gente, l'Italia del lavoro agricolo si sta rivoltando, quindi attendiamo urgenti le dimissioni dal loro incarico di superpagati traditori dell'agricoltore e degli italiani.