L'associazione
che con i suoi servizi costituisce un punto fermo della cittadina
appenninica. Con la nuova sede sono cresciute qualità e quantità
dei servizi
di
Carmine Caputo
La
sede di Castiglione dei Pepoli della Croce Rossa domenica scorsa ha
festeggiato 20 anni con un pranzo organizzato dai volontari.
La
Croce Rossa opera infatti dal 2000, conta una sessantina di volontari
(numero purtroppo in calo, come in tante altre realtà di
volontariato) e arriva a fornire circa 1200 servizi ogni anno, tra
trasporti intraospedalieri, trasporto disabili, supporto al 118. I
cittadini mostrano di apprezzare inoltre i servizi ambulatoriali
quali il controllo della pressione, del colesterolo, della glicemia,
o piccole medicazioni: si contano oltre un migliaio di operazioni
di questo genere ogni anno. Si tratta di servizi in crescita anche
grazie alla disponibilità della nuova sede associativa inaugurata
nel gennaio 2018 in via Cavanicce 43, in una posizione strategica
perché, pur essendo alle porte del paese, è vicina alla sede dei
vigili del fuoco e non distante dall’imbocco autostradale.
Nella
nuova palazzina l’associazione può contare su una ampia sala per
riunioni dove tenere corsi di formazione, uno spazio per consentire
di riposare a chi è in turno di notte, una stanza riservata ai
servizi ambulatoriali. Il nuovo stabile prevede anche una rimessa in
grado di ospitare i mezzi a disposizione, che consentono ai volontari
di risparmiare tempo e risorse, perché prima dovevano recuperare gli
autoveicoli in diversi punti e non potevano essere troppo efficienti.
La Croce Rossa di Castiglione dei Pepoli può contare infatti su 4
ambulanze, un furgone da 8 posti attrezzato per il trasporto dei
disabili, due Fiat Doblò e due automobili di servizio.
«Vent’anni
sono un traguardo eccezionale da festeggiare. E quando a farlo è una
associazione che si spende per le persone più fragili, con tanto
impegno, buona volontà e amore, i festeggiamenti assumono un
significato particolare» ha commentato il sindaco di Castiglione
dei Pepoli Maurizio Fabbri che,
sebbene assente per motivi di salute, ci ha tenuto a ringraziare i
volontari per quello che fanno.
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