Domani,
giovedì 6 aprile alle 21, presso la Casa della
Conoscenza di Casalecchio di Reno, il documentario La
prima meta, presentato dalla produttrice Giovanna
Canè, apre i sei appuntamenti casalecchiesi della
rassegna regionale Doc in Tour.
Sempre
in Casa della Conoscenza, appuntamenti alle 21 giovedì 13
aprile con A Seafish from Africa – Il mio amico
Banda insieme al regista Giulio Filippo Giunti
e all'autrice Giorgia Boldrini, giovedì
20 aprile con la doppia proiezione di Come in un
film. La vera storia di Gabriele (Gastone) Tinti e Finché
lassù c'è il sol e giovedì 27 aprile
con La fabbrica blu.
Sabato
13 maggio, ancora in Casa della Conoscenza, proiezione
pomeridiana alle 17.30 per il documentario Circle.
Ultimo
appuntamento martedì 16 maggio alle 21
presso la Casa per la Pace "La Filanda" (Via Canonici
Renani 8 – Casalecchio di Reno) con Dert.
La
rassegna regionale Doc in Tour propone le proiezioni
dei più interessanti documentari della stagione prodotti o girati in
Emilia-Romagna.
L'esordio
di domani è con La prima meta (2016
– 76'), di Enza Negroni, che la produttrice Giovanna Canè
in una delle prime proiezioni assolute dopo l'anteprima del 30
marzo scorso al Lumière di Bologna. L'esperienza del "Giallo
Dozza", la squadra di rugby composta di giovani detenuti del
carcere di Bologna: la selezione di tre nuovi elementi da parte
dell'allenatore Max, gli allenamenti per le partite di campionato di
C2 giocate sempre in casa, le emozioni e il riscatto sul campo
contrapposti alla solitudine e ai ritmi lenti delle celle, la prima
vittoria a fine campionato, e soprattutto una crescita come squadra
plasmata dai valori del rugby, lealtà, solidarietà, sostegno
reciproco, rispetto dell'avversario e delle regole, in vista delle
sfide che attendono i reclusi nel mondo fuori. La prima meta è
stato recentemente selezionato in concorso a Visions du réel,
il festival internazionale del documentario in programma a Nyon
(Svizzaera) a fine aprile.
Secondo
appuntamento , con la proiezione di A Seafish from Africa –
Il mio amico Banda (2016 – 62'), presentato in sala dal
regista Giulio Filippo Giunti insieme all'autrice Giorgia
Boldrini. "Tra il pesce che nuota nel porto e quello che
nuota nel mare, chi dei due conosce il mondo?". Banda, immigrato
ghanese di fede musulmana, arriva in Europa alla ricerca di una
possibilità di sopravvivenza per sé e di aiuto per la sua famiglia
in Africa. In Italia incontra Giulio, che gli offre un lavoro,
diventa suo amico e affascinato dalla sua originale personalità
decide di raccontarne la sua storia in un film. Al ritmo della natura
e delle stagioni della campagna della Valsamoggia in cui lavorano
insieme, Banda e Giulio conversano sul senso della vita e della
morte, sulla religione e la famiglia, mostrando attraverso storie di
vita un confronto tra l'Africa e l'Europa. Il documentario è stato
presentato in anteprima nell'edizione 2016 del festival "Visioni
dal Mondo" di Milano.
Doppio
spettacolo giovedì 20 aprile alle 21, sempre in
Casa della Conoscenza. Come in un film. La vera storia di
Gabriele (Gastone) Tinti (2016 – 48') di Riccardo
Marchesini ricorda un attore oggi dimenticato ma che in
quarant'anni di attività ha preso parte a più di 140 film,
con registi come Robert Aldrich, Vittorio De Sica e Claude Lelouch.
La partenza per Roma da Guarda, frazione di Molinella, armato di
gioventù e di una "bellezza insultante"; gli amori, tra
cui Anna Magnani con cui si dice attraversò la campagna
bolognese su una spider, e poi la moglie Laura Gemser di cui
il documentario include una delle pochissime interviste; i tanti film
interpretati, che delineano la vicenda del cinema italiano del
dopoguerra tra film d'autore e di genere, dal musicarello al western,
dall'horror al cinema erotico. "Il ritratto di un giovane
intraprendente che seppe coltivare i suoi sogni di ragazzo con un
volto (bellissimo) da divo del cinema".
Seguirà
la proiezione di Finché lassù c'è il sol (2016 –
25') di Elisa Bucchi e Nicola Bogo, su un luogo magico
in un paese vicino a Treviso: un luna park gratuito a elettricità
zero, dove tutte le giostre si azionano solo con la forza motrice
dei passeggeri, costruito interamente da Bruno, dal 1969 a oggi, con
materiali reperiti qua e là. Un ritratto semplice, intimo e poetico
per la storia di un amore per Marisa, per la vita, per la natura.
Giovedì
27 aprile alle 21, ancora in Casa della Conoscenza, la
proiezione di La fabbrica blu (2016 – 75') di Davide
Maffei sulla breve rinascita di un mito. All'inizio degli anni
'90 l'imprenditore italiano Romano Artioli decide di far rivivere il
marchio automobilistico Bugatti, per realizzare l'auto più
prestigiosa e tecnologica del suo tempo in una nuova e
avveniristica fabbrica a Campogalliano (MO). Dopo la presentazione
dei primi due modelli, però, nel 1995 l'azienda fallisce e viene
rapidamente liquidata, lasciando a casa 200 dipendenti, segnati per
sempre da questa esperienza entusiasmante, e "addormentato"
lo stabilimento ancor oggi visibile dall'autostrada. Il documentario
unisce documenti d'epoca e interviste di oggi per raccontare
un'iniziativa pionieristica che non ha paragoni nella storia
dell’automobilismo.
Si
sposta al pomeriggio, e sempre in Casa della Conoscenza,
l'appuntamento con Circle (2016 – 70') di Valentina
Monti. Sabato 13 maggio alle 17.30 spazio alle avventure
della famiglia Togni, la più antica e importante dinastia
circense d'Italia, in una saga che parte con "una favola al
contrario, che ha per protagonisti un domatore in gabbia e una
ballerina a cavallo", i capostipiti Darix e Fiorenza, e prosegue
per tutto il Novecento e fino a oggi, tra amori, passioni,
incomprensioni e vicissitudini dietro "il più grande spettacolo
del mondo", che rivive nel documentario anche grazie a tanti
eccezionali filmati d'epoca.
Appuntamento
conclusivo martedì 16 maggio alle 21 presso la Casa per
la Pace "La Filanda" per la proiezione di Dert
(2016 – 62') di Mario e Stefano Martone. La cooperativa
Insieme, che raccoglie piccoli frutti e li lavora per farne
succhi e marmellata, viene fondata nel 2003 a Bratunac, al confine
tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia, in una zona teatro di scontri
durissimi nella guerra del 1992-95 e a pochi chilometri da
Srebrenica. Molti direbbero che i soci della cooperativa, in
prevalenza donne, sono di "etnie" diverse, ma loro non sono
d'accordo e lavorano fianco a fianco per ricostruire un presente
insieme, a dispetto di un passato che li vorrebbe divisi. A 20 anni
dalla tragica guerra di Bosnia, Dert testimonia una
straordinaria esperienza collettiva fondata sulla dignità e sul
lavoro, alla base di una convivenza a dispetto di tutti i
nazionalismi.
Ingresso
libero a tutte le proiezioni
Per
informazioni: Tel. 051.598300 – E-mail
biblioteca@comune.casalecchio.bo.it
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