Di Ermanno Pavesi
Si è svolto nel fine settimana
del 4 e 5 luglio un pellegrinaggio molto particolare: una quarantina di
partecipanti infatti ha deciso di percorrere a piedi il tragitto che da San
Luca porta a Montevenere, per collegare idealmente due luoghi simbolo della
cristianità bolognese.
L’iniziativa è stata voluta
dall’associazione “Nuovo Emporio Cattolico" Totus Tuus e
organizzata con il Comune di Monzuno e la collaborazione di Appennino Slow che
ha facilitato i pernottamenti dei viandanti. Alla guida dei pellegrini c’è
stato il vescovo di Carpi Monsignor Francesco Cavina.
A Montevenere infatti c’è
l’imponente croce (14 metri), restaturata nel 2014, voluta da don Dario Zanini,
il sacerdote monzunese recentemente scomparso che la fece erigere nel 1956 come
simbolo della conciliazione nel dopoguerra. Sempre recentemente, inoltre,
Monzuno ha voluto dedicare una via crucis e una piazzetta antistante la croce a
due beati cristiani, Josè Sanchez del Rio e Rolando Rivi,
particolarmente cari all’associazione in questione.
Il pellegrinaggio si è svolto,
per ovvi motivi, in diversi momenti: la mattina del 4 i partecipanti sono
partiti da San Luca per raggiungere Sabbiuno. Da lì c’è stato un trasferimento
in auto a Badolo da dove hanno poi proseguito per Brento. Qui hanno trascorso
la notte per ripartire la mattina del 5 alla volta di Monzuno, dove Emili Banca
ha offerto il pranzo e i partecipanti hanno potuto incontrare l’attore Pietro
Sarubbi, il Barabba del film “The Passion” che proprio dopo
quell’interpretazione ha intrapreso un percorso di fede. Anche in questo caso
il caldo torrido ha consigliato di concludere il tragitto con l’auto nonostante
l’entusiasmo dei partecipanti che avrebbero volentieri proseguito a piedi.
“Cosa spinge, nelle giornate più calde dell’anno, un medico a cambiare turno di guardia, una dottoressa a chiudere lo studio, un negoziante ad abbassare le serrande per partecipare a una camminata così faticosa? Solo la consapevolezza che non esiste la possibilità di salvezza se non dentro la chiesa, di cui siamo parte viva e che vogliamo difendere” ha dichiarato Albachiara Cristiani, un membro dell’assocazione che ha organizzato l’iniziativa “È stata un’esperienza bellissima: porterò sempre dentro lo sguardo di chi ha camminato con me, dal vescovo Cavina che è sempre stato con noi ai seminaristi che ci hanno fatto coraggio”.
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