Un lettore
ha inviato questo articolo del Corriere Bologna.
È bastata
una foto postata su Facebook a turbare la quiete montana del piccolo comune di
Lizzano in Belvedere, finito nella bufera mediatica a causa di un volantino
fotografato all’istituto salesiano di Bologna e che promuove i campi estivi per
studenti nell’oratorio del paese: «Possono iscriversi – si legge - anche gli
allievi di altre scuole purché siano normali». Firmato: «don Luca». La vicenda
che ha scosso il piccolo centro appenninico che da anni ospita campi estivi
gestiti, fra gli altri, dal movimento salesiano con sede a Milano «Amici del
Sidamo», è stata portata alla ribalta dal blogger Saverio Tommasi che ha
scritto una lettera pubblica all’istituto dove studia sua figlia, dove è stato
trovato il volantino. «Caro istituto Salesiano – si legge nel post del blogger
di Fanpage - sono Saverio, il babbo di Caterina. Ma sarei potuto essere il papà
di Giulia, Marco, Sofia, Carolina, Gabriele, Lucia e tantissimi altri. Sono il
papà di una bambina speciale, quella che nei vostri centri estivi non
prenderete perché l’avete selezionata come “non normale”».
I COMMENTI - E subito è stata pioggia di
commenti: oltre duemila le condivisioni e quasi tremila i like. Un tam tam che
in poche ore è arrivato anche alle porte di Lizzano. Amareggiata
l’amministrazione: «Siamo una delle poche stazioni sciistiche – commenta
indignato Alessandro Riccioni, dell’area dedicata ai Servizi alla persona - che
ha attivato un programma invernale per disabili e ora essere coinvolti in
questa storia di cui non sappiamo nulla ci sembra una follia». E per tutto il
pomeriggio è stata caccia all’autore del volantino.
LA DIFESA - I salesiani del Sacro Cuore di
Bologna si difendono: don Giovanni Danesi, direttore dell’istituto precisa che
l’annuncio «era rivolto agli animatori e non agli studenti, non può venire a
fare all’animatore chiunque». «Il riferimento alla disabilità è fuori luogo.
Non volevamo dire che non possono venire i disabili, ci riferivamo a quei
ragazzi che ne fanno di ogni– si affretta però a precisare il sacerdote al
microfono di Fanpage -. Anche se purtroppo letta così quella frase può essere
fraintesa. Il cartello è già stato tolto». Anche il parroco di Lizzano, don
Racilio Elmi, si chiede come sia potuto succedere. «Il nostro – spiega - è un paese
piccolo e non abbiamo mai fatto campi estivi, ma ne ospitiamo da altre città
prestando alcune nostre strutture alle associazioni». E poi: «Spero che si sia
trattato di un errore – continua – e che l’autore chiarisca».
4 commenti:
altrimenti mandateli alle coop di ROMAKAPITALE colluse con MANUTENCOOP e alle altre grosse strutture sinistre emiliane che curano i nostri interessi in servizi ospedalieri, alla persona, ritiro dei rifiuti urbani, forza magistrati forza.
Sono un anticlericale convinto, ma devo dire che errore o non errore essendo una struttura privata possono prendere o non prendere chi vogliono. Non tutti hanno personale idoneo a seguire persone con problemi o fanno attività adatte a tutti, a chi non va bene basta stare fuori dal giro, si vive ugualmente bene.
Trovare i problemi anche se non ci sono. Il padre Blogger che ha montato il caso sarà sicuramente quello che se bocciano o la figlia va male a scuola se la prende con i professori. Figli normali sono quelli che si riescono a gestire, che siano vivaci e non bulli, che accettino un rimprovero senza rispondere con un vaff.....
Sulla bona fede dell'ente in questione non dovrebbero esserci dubbi: tutti a Bologna sanno chi sono e cosa fanno di buono, e da molto tempo.
Pero' prima di pubblicare un cartello del genere potevano almeno rileggerlo e cercare di evitare quella che e' oggettivamente una poderosa figura di palta.
Farlo scrivere a qualcuno che conosce l'italiano, dato che ai Salesiani insegnano anche, non sarebbe stata una cattiva idea.
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