venerdì 11 novembre 2011

Kemet: è tornata la pace.


E’ ‘riscoppiata’ la pace alla Kemet di Sasso Marconi. Ieri sera alle 19 finalmente l’accordo che risolve la crisi e che soddisfa tutte le parti a confronto, proprietà, RSU e enti locali.

“E’ stato un confronto estenuante che ci ha impegnati in modo continuativo per tre giorni, ma ne valeva la pena,” commenta il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti (nella foto). “ Niente licenziamenti poiché l’accordo cancella l’ipotesi dell’espulsione di 212 unità lavorative. L’unica possibilità di riduzione di organico è quella delle dimissioni volontarie o incentivate e non potranno superare le 130 unità rispetto l’attuale situazione che vede i 736 occupati ( 736 – 130 garantisce che l’organico non scenderà al di sotto delle 606 unità). Il sindaco precisa poi che il numero di dimissioni potrebbe anche essere 0. Fra le ipotesi di riduzione della forza lavoro Kemet vi è anche quella della reindustrializzazione dello stabilimento di Monghidoro. L’azienda ha affidato a una capace agenzia del settore di valutare e individuare un possibile riutilizzo dello stabilimento. Se una associata della Kemet o altra impresa dovesse rioccupare lo stabilimento di Monghidoro è pensabile che riassorba i lavoratori attualmente in forza alla Kemet Monghidoro . Per questi, nel frattempo, sono stati comunque ottenute compensazioni economiche per il trasferimento a Sasso Marconi e il trasporto collettivo a carico dell’azienda. La Kemet si è poi impegnata ad iniziare i lavori del nuovo stabilimento a Borgonuovo entro la fine dell’anno e a concluderlo entro 24 mesi. Nel frattempo si lavora a San Lorenzo nello stabilimento storico e se vi saranno trasferimenti di lavorazioni dovranno essere compensate con nuovi impegni produttivi”.

Il sindaco non dice quali, ma si parla di possibili reintroduzioni di lavorazioni ora effettuate in altri paesi europei: “Sasso Marconi sarà il polo tecnico di ricerca della Kemet Europa. Verranno assunti 10 ingegneri ricercatori e 6 tecnici. Il cervello tecnologico resterà quindi a Sasso Marconi e con esso una produzione di qualità”.

Il primo cittadino ha poi voluto chiudere con una precisazione salutata con molto piacere anche perché è stato criticato il fatto che l’accordo sottoscritto dall’azienda nel 2008 è stato ‘violato’ unilateralmente da Kemet impunemente: “L’azienda ha sottoscritto l’impegno di ritenere il nuovo accordo vincolante ed eventuali modifiche dovranno essere concordate con le parti sociali”.

Il sindaco conclude poi sottolineando come l’impegno di tutte le parti coinvolte, cui va riconosciuta la capacità di affrontare in modo positivo un confronto difficile per il momento che stiamo attraversando, ha permesso di arrivare a un buon accordo che consolida la presenza di un importante polo produttivo nella valle del Reno e che apre una nuova fase di relazioni industriali. Ciò fa intravvedere una inversione di tendenza rispetto la fuga delle imprese di cui negli ultimi anni siamo stati testimoni impotenti.

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