Le imprese sassesi che hanno attivato la cassa integrazione sono 53 e i lavoratori utilizzatori 596, rispetto ad un totale provinciale di 1.874 imprese e a 16.774 cassintegrati. Ci sono poi in corso una quindicina di nuove richieste per altrettante imprese. Altro dato preoccupante è quello che i lavoratori coinvolti appartengono principalmente alle ‘classi centrali di età’ e che il settore industriale più toccato è quello della metalmeccanica, fiore all’occhiello del sistema produttivo bolognese. Le informazioni sono dei relatori del convegno che si è tenuto a Ca’ Vecchia di Sasso Marconi dal titolo ‘Lo viluppo economico ai tempi della crisi’cui hanno partecipato Anna Pariani assessore al Lavoro della Provincia, Danilo Gruppi della CGIL , Filippo Mariano della Legacoop, Emilio Pascale dell’ Unindustria, Fabrizio Ungarelli della CISL e Giovanni Sedioli assessore regionale al Lavoro. “Anche la disoccupazione ha registrato, nel territorio di competenza del Centro per l'impiego di Zola Predosa (a cui fa riferimento Sasso Marconi, assieme a Zola, Casalecchio, Bazzano, Crespellano, Savigno, Monteveglio, Monte san Pietro e Castello di Serravalle) una crescita molto forte , più 22%, analoga a quella provinciale , più 23%”, ha detto Fabrizia Forni responsabile per il Cna dell’area economica sindacale. “ La ‘cura’ proposta dalla Cna è quella di continuare a finanziare la cassaintegrazione in deroga e di mettere a disposizione delle imprese fondi per la ricerca di nuove produzioni e di nuove vie di sviluppo”. Tutti gli intervenuti hanno concordato nel ritenere che l'emergenza occupazionale perdurerà nei prossimi mesi e che il percorso di uscita dalla crisi sia da ritenersi ancora molto lungo ed incerto.
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