mercoledì 19 agosto 2009

Dante aiuta Stanco





Hanno scomodato persino Dante per rilanciare, con un ruolo anche artistico, la propria frazione, gli Amici di Stanco a Grizzana Morandi. La recita di alcuni brani dell’Inferno, del Paradiso e del Purgatorio è stata affidata al professor Dario Mingarelli accompagnato dalla musica della chitarra classica di Mauro Matteucci. Commento di Paride Delucca. Teatro della lettura, l’accogliente piazzetta del borgo di Stanco di Sopra. La riuscita dell’incontro ha consigliato gli Amici di Stanco a ripetere l’iniziativa e a dare al ‘toscanaccio padre della lingua italiana’ un ruolo di primo piano nella presentazione della frazione. Stanco , costola dell’antichissima Tavernola ( la Tabernula romana, nome probabilmente dovuto al fatto che vi esisteva allora una osteria), già presente in epoca etrusca, ha avuto una propria identità con la costruzione dell’oratorio dedicato alla Madonna del Carmine e presumibilmente costruito all’epoca della presenza del primo nucleo cristiano stabile, nei primi secoli dopo il mille. La frazione assunse poi un ruolo di maggiore importanza con il trasferimento della sede comunale da Tavernola a Grizzana. Il trasferimento si rese necessario a seguito della realizzazione della provinciale intervalliva che allontanava l’antica sede comunale dalla viabilità emergente. Stanco, ricordato anche dal frate Calindri nel suo volume del settecento, si presentava allora come ‘florido per l’agricoltura, con un’ampia panoramicità e un’ottima insolazione ‘ (Giuseppe Coccolini in ‘Grizzana Morandi un Comune nell’Appennino Bolognese’) e diviso in due caseggiati: Stanco di Sopra e Stanco di Sotto. All’epoca del Calindri vi risiedevano 36 famiglie . Attualmente i due borghi hanno conservato la tipicità di allora. “Anzi” dicono Giovanna Fiorini e Miriam Vecchi del gruppo Amici di Stanco, “si sta cercando di esaltare la struttura originaria con precisi vincoli per chi intende migliorare l’esistente”. Gli Amici di Stanco, gruppo composto da residenti e affezionati vacanzieri, si propone ora il recupero di alcuni spazi pubblici come l’antica Fonte di san Fabiano un tempo anche ‘al batoc per le lavandaie’, il vecchio campo sportivo ora in disuso e il miglioramento della logistica e della fruibilità pubblica del borgo. Per reperire le risorse, organizza serate culinarie con prodotti montani (i dolci delle signore di Stanco la fanno da padroni e fra questi la ‘brazadela’), gare di briscola, tombole, feste paesane fra cui quella della birra. Ai giovani viene affidato un ruolo trainante.

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