venerdì 23 gennaio 2009

CARTIERA RENO DE MEDICI


Sempre cupo il cielo sopra la cartiera Reno De Medici di Marzabotto, l’unica cartiera ancora presente in Emilia Romagna.

Lo stabilimento è chiuso da tre mesi e i cento quindici dipendenti sono in cassa integrazione. Cassa integrazione che dovrebbe terminare la prima settimana di aprile.

La voce che anche questa presenza industriale nella valle del Reno avesse i giorni contati era insistente ed è parso ai cassaintegrati che questa eventualità trovasse conferma nella rottura da parte dell’azienda dei contratti di collaborazione con le ditte esterne. Ci si aspettava una sospensione dei contratti non la cancellazione.

La RSU ha quindi chiesto un incontro per fare il punto della situazione alla direzione del gruppo. La Reno De Medici opera in cinque stabilimenti. Alla richiesta hanno risposto per la proprietà il dottor Attila Carrara e per la direzione il direttore dello stabilimento di Marzabotto, Alessandro Magnoni.

L’incontro ha deluso: “La crisi del settore persiste”, ha relazionato Alfredo Tovoli della RSU ai colleghi che hanno atteso all’ingresso dello stabilimento. “Ci è stato riferito che se la domanda si riprende sarà riavviato il lavoro. Altrimenti lo stabilimento di Marzabotto potrebbe essere chiuso, perché fra quelli del gruppo è meno attrezzato, è quello in cui si è investito di meno. Quindi se uno dovrà essere sacrificato, quello sarebbe il nostro”.


Si naviga con la cassa integrazione anche a Sasso Marconi. Oggi è stata infatti approvata la cassa integrazione ordinaria per 200 dipendenti dell’Arcotronics. Numero di cassaintegrati che arriva così a 460 su circa 1000 dipendenti. L’azienda ha motivato la richiesta con un calo del 40 % degli ordinativi.

Qui la novità è che l’azienda integrerà il reddito dai cassantegrati con 16 euro al giorno per i redditi medio bassi e 9 per i redditi alti. Lo hanno riferito, non nascondendo però la loro preoccupazione, i sindacalisti Francesco Cecere della CGIL e Lorenzo Tamarri della CISL.

Preoccupazione avvalorata dal fatto che “lo stabilimento di Sasso Marconi resterà chiuso alla nona e alla tredicesima settimana dell’anno” ha riferito Cecere.

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