Il software soffre un ‘malfunzionamento ciclico’ ma utilizza rigorosamente il check-in per fare le multe
di Valerio Giusti
Comitato per la Ferrovia Porrettana
Una mamma ci ha scritto: “Ho acquistato l'abbonamento ferroviario regionale mensile per mio figlio online, inserendo il codice della sua tessera unica. Tutto a posto? Magari!!! Poiché per completare la procedura lo studente deve recarsi in stazione e caricare il suo abbonamento sulla propria tessera unica che la madre ha inserito al momento dell’acquisto. E qui ‘casca l'asino’ perché, giunto in stazione, la macchina validatrice non ha riconosciuto la tessera e ha impedito a mio figlio di caricare l’abbonamento mensile che gli avevo acquistato e ha quindi viaggiato in treno a rischio multa. Arrivato a Bologna,” continua la mamma, “mio figlio si è recato al servizio di assistenza sito nel box del piazzale ovest dove gli hanno riferito che le macchinette non funzionavano e che doveva andare a farsi validare l'abbonamento presso un ufficio con una coda lunghissima; così ha rischiato di prendere la multa anche sul bus il cui utilizzo è legato all’aggiornamento della stessa tessera".
Tutto questo perché il potente sistema di bigliettazione del gruppo FS soffre una disfunzione che, spesso, risulta quasi inservibile nei primi giorni del mese; sono anni che denunciamo questo disservizio e ci auguriamo che la Regione imponga alle aziende del trasporto pubblico locale e ferroviario di non applicare sanzioni quando il server patisce questa sorta di malfunzionamento ciclico, qualora sia possibile dimostrare l’acquisto. Un sistema che risulta pessimo quando deve fornire un servizio ma assai efficace quando deve fare delle multe e questo ha raggiunto la sua massima efficienza con l'introduzione da parte di Trenitalia del check-in anche sui biglietti regionali come ci racconta dettagliatamente un padre furibondo: “Mia figlia doveva spostarsi dopo una giornata di lavoro e ha acquistato online un biglietto regionale. Arrivata in stazione all’ultimo momento, ha provato a fare il check-in mentre aspettava il treno che era in ritardo di alcuni minuti, ma non è riuscita perché era già trascorso da pochi istanti l’orario previsto per la partenza. Ha provato ripetutamente a validarlo prima di accedere al treno ma non è riuscita e il capotreno le ha comminato una bella sanzione!”
Il padre ha
detto che farà ricorso al giudice di pace. Siamo solidali con la sua decisione
perché questo sistema appare palesemente iniquo paragonato a quello previsto
per gli utenti dei treni Alta Velocità che possono fare il check-in in
qualsiasi momento, anche trascorso l’orario di partenza. Perché comminare una
sanzione per un biglietto che, trascorso l’orario di partenza, non potrà
comunque essere rimborsato? perché questo differente trattamento, esistono
utenti privilegiati e pendolari negletti? Ai posteri l’ardua sentenza.
3 commenti:
Patetico. Le ferrovie di Paperopoli funzionano sicuramente meglio.
Responsabili che non si vergognano? Buffoni.
La consueta efficienza e serietà italica.
Le emettitrici non erogano nemmeno il biglietto cartaceo, se tentate di acquistarlo all'ultimo momento: è sufficiente che sia passato l'orario di arrivo del treno alla fermata in cui vi trovate. Che il sistema poi non tenga conto dei ritardi è quasi un particolare coreografico.
Se salite in vettura e chiedete di fare il biglietto al capotreno e vi viene comminata la corrispondente sanzione di 5€ dipende dal buon cuore del capotreno stesso: alcuni la applicano, mentre altri usano il buonsenso e staccano il solo biglietto senza sanzione.
Infine: le erogatrici "mi muovo" che si vedono nelle stazioni, inclusa Bologna C.le poi sono proprio spente, a quanto si nota passando accanto.
Posta un commento