di Marco Leoni
ANASSIMANDRO :
L’Apeiron e la ciclicità dei mondi
( riporto una lezione di Matteo Saudino, fantastico prof. di filosofia )
Anassimandro è uno di quei pensatori dalle grandi intuizioni, intuizioni perché parliamo di uno scienziato ante litteram di un naturalista di un protoempirista .
Anassimandro è un vero e proprio genio dell’antichità la cui lungimiranza e brillantezza ancora oggi lascia stupiti. C’è tutto un senso di curiosità, di desiderio di scoperta che anima la filosofia antica in Anassimandro .
Anassimandro è allievo cofondatore con Talete della scuola di Mileto , scuola che abbiamo già più volte visto e affrontato. Questa scuola è caratterizzata da un sapere circolare, da un sapere orizzontale , una scuola dall’aspetto e dalla prospettiva filosofica democratica , una scuola assolutamente contraria alla dimensione piramidale gerarchica del sapere misterioso, inaccessibile ai più, ma soltanto a chi ha delle propensioni sacerdotali spirituali magiche, come nel caso di Pitagora o di Parmenide .
La scuola di Mileto, caratterizzata dal grande spirito di iniziativa , di intraprendenza, fu fondata proprio da Talete e da Anassimandro .
Anassimandro conduceva una vita tutta dedicata alla ricerca filosofica , alla ricerca naturalistica , alla ricerca quasi protoscientifica. In Anassimandro il filosofo è scienziato , è il sapiente come vale per quasi tutti i filosofi dell’età antica .
I saperi si fondono in una vita e in una dimensione di ricerca verso orizzonti di scoperta, di meraviglia e questa alimenta nuova meraviglia , direbbe appunto Arisotele: è la meraviglia a muovere la ricerca filosofica .
Anassimandro è il teorico DELL’ APEIRON , L’APEIRON E’ L’ARCHE’ il principio che governa il mondo, è la legge del mondo .
Che cos’è L’APEIRON ?
Bisogna tenere conto che quanto vi dico va collocato tra il 600 e il 500 a.c. dunque si parla di intuizioni e di prospettive assolutamente all’avanguardia .
L’ APEIRON è una quantità indefinita indeterminata di materia caotica primordiale da cui derivano i mondi. Anassimandro immagina che l’universo , i mondi , la vita siano il frutto di un processo che parte da una quantità infinita e indefinita di materia caotica originaria dentro cui si sono mescolati tutti gli elementi , l’acqua , la terra, il fuoco , l’aria.
Per quanto riguarda i primi filosofi sicuramente la spiegazione mitica del mondo va ancora a braccetto con la spiegazione razionale , dunque le immagini mitiche entrano e supportano queste filosofie. Infatti in Anassimandro dal caos mitico, da Eros, l’amore che lega il caos scontro, dallo scontro amore e caos, Urano e Gea, cielo e terra vi è la nascita dell’universo .
Questa tematica mitica ritorna in Anassimandro che però poi da lì parte per dare una spiegazione di stampo logico razionale naturalistico che è Il grande marchio di fabbrica dei greci, la grande intuizione del mondo ellenico, del mondo greco .
Egli elabora la cosìdetta teoria della separazione , (ecco l’idea di Anassimandro di provare ad elaborare una teoria, cioè a dare una spiegazione razionale di quello che sta dicendo, non semplicemente narrandolo), secondo la quale gli opposti in questa massa di materia indistinta e indeterminata, scontrandosi si separano, si separano dall’armonia iniziale e lo scontro crea i mondi .
Armonia , scontro , ingiustizia. L’ingiustizia è spesso scontro: non c’è armonia fra le parti , prima c’è l’armonia e il mondo universo è una massa Indistinta ma in armonia, in equilibrio. Ma dallo scontro tra opposti, quando gli opposti si separano, si genera l’ingiustizia che è anche vita cioè si generano i corpi finiti : i mondi generano corpi finiti , elementi naturali tra cui c’è anche l’uomo come vedremo e sono infiniti. Anassimandro fu uno dei primi teorici dell’infinità dei mondi. Nascono quindi mondi e nei mondi vi è la vita organica che è prodotto però di uno scontro e separazione tra opposti .
Caldo e freddo ,dolce e salato , bene e male , acqua terra , aria fuoco, c’è la separazione tra gli opposti che generano questi mondi e tra questi mondi c’è anche la terra, il pianeta in cui vi è la vita, in cui vi è l’uomo.
Ma questo non è che l’inizio di un ciclo che sarà infinito continuo: ecco la visione ciclica e non lineare del tempo, la vita è ciclica. Come alla primavera segue l’estate, l’autunno, l’inverno, così i mondi nascono, vivono e poi muoiono perché alla teoria della separazione che genera i mondi seguirà la teoria della deflagrazione cioè i mondi muoiono, i mondi implodono .
Vedete la lungimiranza naturalistica, l’acume di Anassimandro? Poiché in vita tutte le cose nascono vivono e poi muoiono , perché non immaginare questo ciclo vitale anche per l’universo: l’universo è animato costantemente da un ciclo vitale di nascita di crescita e poi di morte.
E la Morte che cos’è ?
E’ la deflagrazione dei pianeti, perché questi elementi che sono separati dal caos originario si sono uniti nel mondo, hanno continuato a scontrarsi sino a quando esplodono o meglio implodono, deflagrano in sé stessi .
L’idea di una stella che implode, di un pianeta che implode, di una stella che si spegne è anche nel futuro dell’astronomia, dell’astrofisica e fu teorizzato da Anassimandro.
Allora, questi pianeti che muoiono, queste stelle che implodono, che si consumano perché la vita è anche un lento consumarsi, che si disgregano, fanno sì che gli elementi ritornino nel caos originario: NULLA SI CREA NULLA SI DISTRUGGE , elementi della chimica ottocentesca già presenti nelle intuizioni di Anassimandro , genio assoluto della scuola di Mileto.
L’idea che nel mondo non vi sia nulla di magico, nulla di irrazionale e l’idea di Anassimandro che il mondo si possa spiegare razionalmente , lo si possa vedere con i sensi , questa prospettiva empiristica e naturalistica razionale di fatto è anticipatrice di tante teorie scientifiche più robuste suffragate da strumenti tecnologici a disposizione dell’umanità, tra cui avete intuito Il BIG BANG .
Ma che cos’è quindi L’APEIRON ?
L’APEIRON è questa materia originale da cui tutto nasce a cui tutto ritorna, una massa che attraverso una separazione, BIG BANG che potremmo immaginare come un’esplosione, fa rinascere i pianeti i quali poi si consumano lentamente , deflagrano, gli elementi naturali ritornano nella massa originaria caotica da cui sorgeranno nuovamente i mondi.
I mondi sono dunque infiniti nel tempo e questa è la circolarità nel tempo e nello spazio, probabilmente anche nello spazio.
Dicevo prima un concetto estremo, un concetto radicale, quello dell’infinitezza nello spazio ma Anassimandro si avvicina a questo perché ci parla di pianeti che sono molti , tanti, non si possono contare, sono indefiniti. Siamo vicini al concetto di un’infinità di mondi nello spazio e nel tempo, le due variabili per eccellenza della vita.
Anassimandro si pone anche la domanda delle domande , la domanda che Darwin si porrà in giro per le Galapagos, per le Americhe , per gli oceani .
Qual è l’origine dell’uomo? Anche lì è la domanda che ci deve mettere i brividi , la domanda che ci deve stimolare. Qual è l’origine dell’uomo ?
La maggior parte delle letture e delle risposte di allora era di natura mitica, si andavano a rifugiare nella elaborazione di grandi narrazioni fantastiche , mitiche sull’origine dell’uomo. Invece Anassimandro ancora una volta con il logos e non con il discorso mitico, con il discorso religioso sacerdotale, prova a immaginare una sorta di protoevoluzionismo perché immagina che l’uomo sia derivato dai pesci .
Talete fu il teorico dell’acqua come ARCHE’, l’acqua è fonte di vita, Anassimandro amico di Talete e cofondatore della scuola di Mileto, dice: ‘nell’acqua c’è la vita è vero , nell’acqua sarà nata la vita e la vita si sarà evoluta e saranno nati i pesci ma dai pesci ci sarà stato un nuovo passaggio evolutivo, ci sarà stata una evoluzione del pesce da cui è derivato l’uomo , l’uomo deriva per evoluzione dal pesce’.
Posso immaginare un film di mutanti in cui c’è l’uomo pesce , il mostro della laguna nera oppure posso immaginare , cosa più probabile , un parto dalla pancia del pesce da cui viene gettato sulla terra un uomo, oppure posso immaginare una evoluzione dal pesce in un anfibio poi all’uomo. Anche in questo caso Anassimandro si spinge con la sua mente dove nessun altro osa spingersi , si spinge verso sentieri che i più non riescono a percorrere ma in questo caso non perché si tratti di un pensiero magico, mitico, oscuro rivelato dall’alto a un sacerdote o un profeta. I più non riescono a percorrere questi sentieri perché sono sentieri logico razionali che mettono in discussione delle comode certezze rassicuranti dentro cui tutto sommato è più facile vivere.
La filosofia ha invece anche il compito di ipotizzare inquietudini, di ipotizzare letture che magari all’apparenza destabilizzano, all’apparenza creano sconcerto ma che nel lungo periodo aprono nuovi sentieri per la ricerca , per il sapere .
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