Sollecitato da Dubbio:
“Non
pretendiamo che a Roma conoscano i problemi legati alla vivibilità
dei nostri comuni appenninici montani, lo chiediamo però al nostro
Sindaco metropolitano ed al Presidente regionale” esordisce la
Consigliera metropolitana Marta Evangelisti ( nella foto).
“Prevedere un Accordo di circolazione tra i Comuni di Confine, come ad esempio ve ne sono tanti tra Emilia Romagna e Toscana, era doveroso all’inizio della emergenza COVID mentre alla data odierna è proprio indispensabile. Le nostre zone appenniniche di montagna sono quasi tutte al confine tra due regioni, spesso abitate da popolazione anziana, con scarsi mezzi ed oggi ancora più in difficoltà per l’accesso ai servizi fondamentali” prosegue la stessa.
“Chi dice di avere a cuore le problematiche dell’Appennino non resti all’ombra delle due Torri ma sposti la prospettiva e guardi veramente a cosa serve a quei territori: quei comuni, come ad esempio Alto Reno Terme e Sambuca Pistoiese o Fiumalbo e Abetone, si trovano geograficamente in una regione ma hanno stretti legami di trasporti, lavoro, vita di relazione, con il territorio contiguo. Non avere chiara la necessità della popolazione che lì opera e vive, di poter “sconfinare” attraversando un ponte, un fiume o una linea immaginaria di confine, muovendo quattro passi - magari per andare in farmacia - denota scarsa conoscenza e mancanza di attenzione verso quei luoghi e chi li abita” incalza ancora Evangelisti.
“Riconoscere lo stato di necessità e consentire lo sconfinamento regionale tra due Province attigue, soprattutto per i comuni di montagna è di assoluta priorità, soprattutto dopo questi due mesi di chiusura. Ci sono famiglie che hanno parenti che non possono raggiungere, a pochi metri di distanza, imprese che hanno fornitori nella Regione confinante, seconde case chiuse da mesi che non possono essere attenzionate.
Chiedo quindi al Sindaco metropolitano Merola di attivarsi subito sia con ANCI ma anche con Bonaccini, presidente della Regione e soprattutto della Conferenza Stato - Regioni, affinché chiedano di eliminare al più presto questa penalizzazione, facendo riconoscere appunto lo stato di necessità tra province attigue, consentendo lo spostamento interregionale almeno per gli abitanti dei comuni appenninici di crinale. In fondo non è nulla di più di ciò che hanno già posto in essere i Comuni di Monghidoro e Castel del Rio con il toscano Fiorenzuola. Lì chi ha un castagneto al di là e al di qua dal confine potrà curarlo, così come chi ha parenti potrà incontrarli, il tutto nel rispetto delle misure anti contagio e con autocertificazione attestante i motivi dello spostamento” così conclude la consigliera metropolitana Evangelisti.
“Prevedere un Accordo di circolazione tra i Comuni di Confine, come ad esempio ve ne sono tanti tra Emilia Romagna e Toscana, era doveroso all’inizio della emergenza COVID mentre alla data odierna è proprio indispensabile. Le nostre zone appenniniche di montagna sono quasi tutte al confine tra due regioni, spesso abitate da popolazione anziana, con scarsi mezzi ed oggi ancora più in difficoltà per l’accesso ai servizi fondamentali” prosegue la stessa.
“Chi dice di avere a cuore le problematiche dell’Appennino non resti all’ombra delle due Torri ma sposti la prospettiva e guardi veramente a cosa serve a quei territori: quei comuni, come ad esempio Alto Reno Terme e Sambuca Pistoiese o Fiumalbo e Abetone, si trovano geograficamente in una regione ma hanno stretti legami di trasporti, lavoro, vita di relazione, con il territorio contiguo. Non avere chiara la necessità della popolazione che lì opera e vive, di poter “sconfinare” attraversando un ponte, un fiume o una linea immaginaria di confine, muovendo quattro passi - magari per andare in farmacia - denota scarsa conoscenza e mancanza di attenzione verso quei luoghi e chi li abita” incalza ancora Evangelisti.
“Riconoscere lo stato di necessità e consentire lo sconfinamento regionale tra due Province attigue, soprattutto per i comuni di montagna è di assoluta priorità, soprattutto dopo questi due mesi di chiusura. Ci sono famiglie che hanno parenti che non possono raggiungere, a pochi metri di distanza, imprese che hanno fornitori nella Regione confinante, seconde case chiuse da mesi che non possono essere attenzionate.
Chiedo quindi al Sindaco metropolitano Merola di attivarsi subito sia con ANCI ma anche con Bonaccini, presidente della Regione e soprattutto della Conferenza Stato - Regioni, affinché chiedano di eliminare al più presto questa penalizzazione, facendo riconoscere appunto lo stato di necessità tra province attigue, consentendo lo spostamento interregionale almeno per gli abitanti dei comuni appenninici di crinale. In fondo non è nulla di più di ciò che hanno già posto in essere i Comuni di Monghidoro e Castel del Rio con il toscano Fiorenzuola. Lì chi ha un castagneto al di là e al di qua dal confine potrà curarlo, così come chi ha parenti potrà incontrarli, il tutto nel rispetto delle misure anti contagio e con autocertificazione attestante i motivi dello spostamento” così conclude la consigliera metropolitana Evangelisti.
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