di
Barbara Bertuzzi
Confagricoltura
Emilia Romagna desidera esprimere al meglio il proprio augurio di
buon lavoro al nuovo Governo e in particolare al neo ministro delle
Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova.
«Le nostre aziende hanno bisogno di un dicastero agricolo che
risponda in tempi stretti alle richieste dei settori in difficoltà –
è l’auspicio della presidente di Confagricoltura Emilia Romagna,
Eugenia Bergamaschi -. Ci permettiamo di sottolineare al ministro
Bellanova la drammatica
crisi della frutticoltura emiliano-romagnola e dell’intera filiera
dal post-raccolta alla distribuzione, con gravissime ricadute sul
sociale. La cimice asiatica è un flagello come la Xylella e sta
facendo collassare la frutticoltura dell’Emilia-Romagna. Chiediamo
un sostegno concreto per salvare il comparto e ridare dignità ai
produttori».
Il
settore ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna conta 20.000 aziende
attive sul territorio e 200.000 addetti impiegati nell’aggregato
agroindustriale; una superficie totale di 104.000 ettari (il 10%
della Sau regionale); una PLV di 1.151 miliardi di euro pari al 25%
della PLV agricola regionale (4.800
M€) e che rappresenta il 12% della PLV ortofrutticola nazionale.
L’Emilia-Romagna
è il terzo produttore nazionale, in valore. Si distingue inoltre per
l’elevato numero di prodotti a denominazione d’origine, che in
tutto sono 11 (9 IGP e 2 DOP).
Confagricoltura
Emilia Romagna ha accolto con favore, all’inizio di agosto, l’ok
del Mipaaft a convocare un tavolo interministeriale per fare fronte
comune a sostegno delle aziende danneggiate dalla cimice asiatica
attraverso l’adozione di provvedimenti d’urgenza, per scongiurare
il crollo della filiera e le gravi ricadute sul sociale. «I tempi
della politica hanno rimandato l’appuntamento atteso da migliaia di
imprenditori e lavoratori, preoccupati per le sorti della
frutticoltura regionale. Ora, però, chiediamo al nuovo ministro di
agire con concretezza e rapidità» conclude Bergamaschi.
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