sabato 10 agosto 2019

Alessandro Santoni è il nuovo presidente del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese.

Servono equilibrio e dinamismo”, ha detto il neo presidente. Tra i primi temi da affrontare lo stato di avanzamento del riordino ospedaliero e l’assistenza territoriale di base.

L'Unione dell'Appennino bolognese invia:

Alessandro Santoni ( nella foto) , sindaco di San Benedetto Val di Sambro, è il nuovo presidente del Comitato del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese, succedendo così a Marco Mastacchi, ex sindaco di Monzuno.

Nel suo discorso di insediamento il neo-presidente ha sottolineato la necessità di lavorare insieme per garantire la crescita equa ed equilibrata del sistema sanitario distrettuale, rispettosa delle esigenze di tutti i territori e di tutte le comunità. Un territorio molto eterogeneo poiché composto da 12 Comuni, dislocati su 800 Kmq, praticamente un quarto dell’intera area metropolitana di Bologna, con circa 57 mila residenti divisi in 26 mila nuclei familiari.

«Le maggiori criticità» ha sostenuto Santoni «risiedono nella componente debole e fragile della popolazione (bambini, disabili e anziani), con il conseguente aumento dei carichi assistenziali sulle rispettive famiglie. Le sfide che dovremo affrontare sicuramente l’invecchiamento della popolazione e il calo demografico: occorrerà equilibrio tra le varie istanze dei territori ma anche dinamismo».

Il Distretto dell’Appennino bolognese può essere distino in tre ambiti territoriali: Media Valle del Reno, Alta Valle del Reno, Valle del Setta, ciascuno con circa 20 mila abitanti, i quali, come ha sottolineato Santoni, sono sempre più anziani. La percentuale di over 65 cresce di un punto l’anno, quella di ultraottantenni di 2,5 punti l’anno. Ciò comporta un aumento progressivo della fragilità sanitaria nelle fasce più alte di rischio, pari a circa il 15% del totale degli anziani. Garantire i servizi per le famiglie vuol dire anche contrastare lo spopolamento dei territorio.

Il sindaco di San Benedetto ha poi sottolineato l’esigenza di confronti con i diversi attori: i comuni, l’Unione, l’Azienda Usl, la Regione Emilia-Romagna, senza trascurare il piano di riordino dell’assistenza territoriale ed ospedaliera nel distretto. Piano che in alcuni momenti degli anni scorsi ha visto su fronti contrapposti cittadini e amministrazioni comunali. Il piano secondo le previsioni doveva entrare a regime entro la fine del 2019, occorrerà dunque fare il punto, ha detto Santoni, per assicurarsi che i risultati siano in linea con quanto previsto e condiviso in passato. Il riordino, va ricordato, non riguarda solo le diverse specialità da dividersi tra Vergato e Porretta per evitare sovrapposizioni, ma anche la distribuzione delle Case della salute.

Il comitato è l'organismo di governo locale delle politiche e degli interventi socio-sanitari, è composto da tutti i sindaci del Distretto Socio Sanitario dell’Appennino bolognese (Alto Reno Terme, Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato) e da un direttore nominato dall’Ausl. Santoni ha ottenuto il voto di tutti i sindaci dell’Appennino con l’eccezione di Alto Reno Terme che si è astenuto.

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