Dati:
meno 75% di reddito aziendale, scarto di produzione pari al 50% e
prezzo all’origine dimezzato rispetto al 2018
Da
Confagricoltura
Reddito
decurtato del 75%. È quanto denunciano i produttori di
albicocche precoci, in raccolta a maggio, sulla prima collina che va
da Imola a Cesena.
La
conta dei danni da maltempo si trasforma in disperazione per gli
agricoltori che hanno scelto la prima collina ossia l’unica zona
vocata alla coltivazione delle varietà precoci di albicocche, in
virtù del clima primaverile mite se paragonato a quello della
pianura.
Confagricoltura
Emilia Romagna stima, nello specifico, uno scarto di produzione
pari al 50% e un prezzo all’origine pressoché dimezzato
rispetto al 2018. Dati che mandano in tilt l’intera filiera fino
all’industria di trasformazione e confezionamento.
«L’agricoltura
regionale di eccellenza sta perdendo la sua capacità di reddito,
tant’è che nel mese di maggio, causa clima impazzito, il comparto
delle albicocche ha chiuso i battenti. Occorre una profonda
ristrutturazione del sistema che tutela le imprese in caso di
calamità altrimenti i frutteti della collina rischiano di
scomparire, in un momento già difficile per tutto il comparto»,
osserva Eugenia Bergamaschi, presidente regionale di
Confagricoltura.
Tra
le richieste avanzate da Confagricoltura Emilia Romagna c’è
l’improrogabile rivisitazione della legge 102/2004 sugli
“Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole”. Tale
normativa, infatti, non è più adeguata per far fronte alla realtà
e all’avvicendarsi di eventi calamitosi sempre più frequenti.
Bisognerà anche mettere mano alla struttura che regola i fondi
mutualistici a supporto delle aziende.
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