lunedì 10 agosto 2015

San Benedetto Val di Sambro. Rievocata anche quest'anno la ‘batdura’ del grano.



Di Marco Finelli

 
A San Benedetto Val di Sambro è andata in scena la rievocazione della ‘batdura’ del grano. Un ‘rito meraviglioso che consente all’uomo un contatto vero con la generosità del buon lavoro e la benedizione del raccolto dei frutti della terra. Qualcosa che viene tramandata dal passato e che avveniva in ogni aia agricola, nell'epoca che vedeva questa industria come la più importante. La batdura diventava la celebrazione della chiusura della lunga coltivazione del grano, quindi una festa. Si ‘batteva’ il grano ed era la fine positiva e premiante di una  lunga attesa che aveva richiesto sforzi per portare a compimento il raccolto e che garantiva  il sostentamento per tutti.


La rievocazione è avvenuta  a Cà di Martino organizzata da chi svolge la professione di agricoltore. Non è stata solo simbolica,  ma una azione  pratica con l'utilizzo di attrezzi dell'epoca. Interessante  veder funzionare un trattore a cingoli FIAT che oramai va per i 70, costruito nel 1947. A lui collegata tramite  una gigantesca cinghia, la trebbiatrice che, come testimoniavano le sue ruote in ferro, ha i suoi anni. Entrambi  i  mezzi hanno funzionato alla perfezione a dispetto la loro veneranda età. Mostravano di essere di essere stati  curati come fossero dei bambini, tanto da appare all’occhio profano nuovi di zecca,  appena usciti dalla fabbrica.
Molte braccia hanno lavorato per permettere che la  battitura avvenisse con i ritmi di tanto tempo fa. I contadini hanno rivissuto i tempi in cui queste macchine erano largamente utilizzate. E’stato per loro un bagno di giovinezza e hanno saputo ‘piazzare’ al meglio la ‘catena’ meccanica per ottenere la pulitura del grano e il confezionamento della balle di paglia. 
Presente anche il Sindaco Alessandro Santoni ed il famoso farmacista del paese Vincenzo Speghini, animatore di queste cose come di tanti altri eventi e progetti. Ma la battitura, oltre alla ricorrenza, è  una festa. In questa circostanza,  un convivio che è continuato  con una enorme porchetta generosamente distribuita ai tanti che hanno lavorato e a chi è venuto a rivivere questo ricordo del passato, goduto  da bambini quando  questo mondo di procedere era consuetudine. Un ottimo  vino ha accompagnato la porchetta e  la pasta di fagioli con i quadrettini all'uovo. Se non è festa questa.
Queste ricorrenze devono continuare per non essere dimenticate, perché sono  tesori che debbono rimanere a testimonianza una realtà, quella del rapporto fantastico fra il lavoro pratico dell’uomo e l’aiuto discreto della macchina, che l’invadenza dell'automatizzazione sta portando via. 










Nessun commento: