Di Marco Finelli
A San Benedetto Val di Sambro è andata in scena la rievocazione della ‘batdura’
del grano. Un ‘rito meraviglioso che consente all’uomo un contatto vero con la generosità
del buon lavoro e la benedizione del raccolto dei frutti della terra. Qualcosa
che viene tramandata dal passato e che avveniva in ogni aia agricola,
nell'epoca che vedeva questa industria come la più importante. La batdura
diventava la celebrazione della chiusura della lunga coltivazione del grano,
quindi una festa. Si ‘batteva’ il grano ed era la fine positiva e premiante di
una lunga attesa che aveva richiesto
sforzi per portare a compimento il raccolto e che garantiva il sostentamento per tutti.
La rievocazione è avvenuta a Cà di
Martino organizzata da chi svolge la professione di agricoltore. Non è stata
solo simbolica, ma una azione pratica con l'utilizzo di attrezzi dell'epoca.
Interessante veder funzionare un
trattore a cingoli FIAT che oramai va per i 70, costruito nel 1947. A lui
collegata tramite una gigantesca cinghia,
la trebbiatrice che, come testimoniavano le sue ruote in ferro, ha i suoi anni.
Entrambi i mezzi hanno funzionato
alla perfezione a dispetto la loro veneranda età. Mostravano di essere di
essere stati curati come fossero dei
bambini, tanto da appare all’occhio profano nuovi di zecca, appena usciti dalla fabbrica.
Molte braccia hanno lavorato per permettere che la battitura avvenisse con i ritmi di tanto tempo
fa. I contadini hanno rivissuto i tempi in cui queste macchine erano largamente
utilizzate. E’stato per loro un bagno di giovinezza e hanno saputo ‘piazzare’
al meglio la ‘catena’ meccanica per ottenere la pulitura del grano e il
confezionamento della balle di paglia.
Presente anche il Sindaco Alessandro Santoni ed il famoso farmacista del
paese Vincenzo Speghini, animatore di queste cose come di tanti altri eventi e
progetti. Ma la battitura, oltre alla ricorrenza, è una festa. In questa circostanza, un convivio che è continuato con una enorme porchetta generosamente
distribuita ai tanti che hanno lavorato e a chi è venuto a rivivere questo
ricordo del passato, goduto da bambini quando
questo mondo di procedere era
consuetudine. Un ottimo vino ha
accompagnato la porchetta e la pasta di
fagioli con i quadrettini all'uovo. Se non è festa questa.
Queste ricorrenze devono continuare per non essere dimenticate, perché sono
tesori che debbono rimanere a
testimonianza una realtà, quella del rapporto fantastico fra il lavoro pratico
dell’uomo e l’aiuto discreto della macchina, che l’invadenza dell'automatizzazione
sta portando via.
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