martedì 11 agosto 2015

Gestione estiva dell’acqua. Marco vuol ‘vederci chiaro’.




Marco domanda:

I Comuni impongono orari di divieto dell’uso dell’acqua  diversi  uno dall’altro e sanzionano in maniera differente adottando leggi tra loro non uniformi e interpretandone la misura dell'oblazione in misura diversa?

Se l’uso del'acqua è regolato dal c.d. ‘piano tutela acque della Regione’, perchè questo ente non coordina un unico fac simile di ordinanza da proporre ai Comuni sia per indicare un orario, ma, soprattutto, per  uniformare la sanzione uguale per tutti?

Quello che trovo scritto in questo documento


sono parole scritte sull'acqua (consentitemi la licenza) o hanno una concreta valenza?

Di seguito, a campione, alcune ordinanze di limitazione dell'uso dell'acqua. 
Peraltro, se non sbaglio, questi comuni attingono tutti dalle stesso fiume o comunque da fiumi che vivono lo stesso destino in termini di clima e siccità. 
Da qui trae origine una delle mia perplessità.






Altra cosa: Sasso Marconi, Gaggio Montano ,  Castiglion dei Pepoli hanno un Regolamento pluriennale o hanno emesso analoga ordinanza 2015 di limitazione dell'uso dell'acqua? 
Giacchè per loro esistono le stesse condizioni di difficoltà  dei Comuni limitrofi che invece l'ordinanza hanno provveduto ad emanarla.

Dopo tutte queste parole, vado a bere un bicchiere d'acqua.

Naturalmente questa tesi potrebbe essere verificata estesa a livello nazionale.
Marco.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritengo giusto che ogni comune si comporti come meglio crede, sono le popolazioni locali che devono decidere cosa fare sul loro territorio, le cose cadute dall'alto non mi sono mai piaciute come odio le imposizioni europee che riguardano esclusivamente fatti inerenti la nostra nazione.

Anonimo ha detto...

Il commento delle 13 29 è totalmente condivisibile, il diritto di decidere almeno sul proprio territorio è sacrosanto, attenzione però all'apportunismo ed all'anarchia.
In poche parole se ci fosse sale in zucca in chi deve prendere le decisioni, saremmo tutti contenti.........è il sale che manca oramai irrimediabilmente ( e dire che sono ottimista)
alan delon

Anonimo ha detto...

bel ragionamento da medioevo
complimenti
oltretutto avete capito alla grande il senso delle domande.
complimentoni.
certi partiti avranno per lungo tempo possibilità di esistere grazie a voi due.
che bellezza.

Cesare Zecca ha detto...

Ogni territorio gestisca e normi l'uso dell'acqua e su esso sia indipendente, autarchico, reponsabilizzato.

Purtroppo la diffusione di scelleratezze come i praticelli all'inglese (che si chiamano così perché sono tipici di zone dove piove ogni tre giorni) dovuta all'insediamento in villette di gggente sradicata dalla terra e che non ha minima idea dello spropositato consumo di acqua per ottenere dei prati finti che non hanno nulla a che fare con l'Aopennino mette in crisi gli acquedotti.
W la crescita
W la crescita dei praticelli all'inglese
W la crescita delle ville
W la crescita della popolazione (col diritto al praticello all'inglese, ovviamente).

Già, la crescita delle idiozie.

Anonimo ha detto...

Un'altra mente eccelsa.
Mettiamo le sbarre anche nei tombini e se vogliamo che l'acqua piovana passi da un comune alla'altro faccio pagare un fiorino.

Viva i treni vuoti da Bologna a Marzabotto!