giovedì 29 marzo 2012

Democratici Davvero, 'proporzionale' NO Grazie!


Remo Quadalti (nella foto) , segretario della sezione PD di Borgonuovo, ci invia un comunicato del ‘Democratici Davvero’ (*) che contiene alcune considerazioni sulle proposte attualmente in discussione che riguardano la riforma elettorale.


Un appello sulla legge elettorale dei Democratici Davvero dell’Emilia-Romagna

Il Partito Democratico riafferma, con grande senso di responsabilità, il sostegno leale e convinto al governo Monti, senza però rinunciare a portare il proprio contributo critico e di proposta che si può riassumere nella formula «con Monti ma oltre Monti». Perché ferma resta la volontà di offrire al Paese una reale e vera alternativa di cambiamento. Questo è successo nei giorni scorsi sul tema della riforma del lavoro: il PD ha tenuto la schiena dritta, ha trovato unità d’intenti come non era scontato, con un equilibrio non strumentale, a partire dalle sue profonde e solide convinzioni programmatiche.

Questo atteggiamento non può essere abbandonato sui temi delle riforme istituzionali e della legge elettorale! Massimo deve essere l’impegno a riformare le istituzioni con un bicameralismo differenziato per funzioni: una Camera come luogo della rappresentanza politica della nazione e un Senato con le rappresentanze dei territori, con una significativa riduzione del numero dei parlamentari.

In particolare rispetto alle indicazioni sulla legge elettorale - che vengono da un possibile accordo tra le forze politiche che sostengono il governo Monti - chiediamo che il Partito Democratico tenga fermo l’orizzonte del bipolarismo in cui soltanto trova senso il progetto costitutivo del PD. Ciò è vero sia nell’ottica di coalizione - quella prevalsa nell’ultimo congresso e del resto messa in pratica nelle amministrazioni di centrosinistra di tutt’Italia - sia, e anche di più, nell’ottica di non abbandonare la tendenza al bipolarismo, indispensabile per portare l’Italia verso una democrazia chiaramente competitiva e costruita da un civile confronto tra offerte politiche alternative. Una prospettiva, questa, non solo decisa dagli organismi democratici del PD, ma alimentata nei mesi scorsi dalla volontà popolare e dall’impegno di oltre un milione di italiani nel promuovere il referendum contro il «porcellum».

Noi, i Democratici Davvero dell’Emilia-Romagna, diciamo che bisogna andare avanti con le riforme istituzionali, perché vogliamo cambiare la politica e il Paese, ma che la bozza di legge elettorale presentata da Violante, e a cui si ispira l’accordo di massima tra Alfano, Bersani e Casini, va in una direzione non condivisibile e profondamente diversa dalla proposta su cui il PD aveva trovato l’accordo in Assemblea Nazionale. Una legge elettorale proporzionale, anche se corretta, che non garantisce il bipolarismo e che non chieda di dichiarare le alleanze di governo prima delle elezioni, può essere il viatico per una nuova stagione di ingovernabilità e di «larghe intese» dopo il voto. Di questo l’Italia non ha bisogno, questo noi non lo vogliamo!

Su questi argomenti i “Democratici Davvero, area politica del PD Emilia-Romagna” chiedono che il PD discuta al suo interno e con i cittadini. Il Partito Democratico non può rinunciare al compito di riprogettare l’Italia offrendo le sue proposte programmatiche che sono alternative al centrodestra.

Come ha dichiarato oggi la Presidente Rosy Bindi, crediamo che «sulle grandi questioni i due schieramenti continuano ad essere alternativi. Se il PD fa battaglia sull’articolo 18 è perché abbiamo in mente un certo tipo di società. Con questa legge elettorale rinunciamo a costruire l’alternativa».

Democratici Davvero, area politica del PD Emilia-Romagna.

Bologna, 29 marzo 2012

(*) Democratici Davvero è una corrente politica del Partito Democratico fondata da Rosy Bindi per sostenere la sua candidatura alle elezioni primarie del PD del mese di ottobre del 2007. Il gruppo, guidato da Rosy Bindi, comprende principalmente esponenti cristiano-sociali e socialdemocratici. Come gli Ulivisti, sono stati forti sostenitori di Romano Prodi e vogliono che il partito si radichi nella tradizione dell'Ulivo.

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