venerdì 28 gennaio 2011

Dissuasori per caprioli.


Saranno gli odori e i rumori sgraditi ai caprioli a salvare la frutta degli agricoltori nel Parco di Monteveglio. La giunta provinciale ha infatti approvato un progetto sperimentale di difesa dai caprioli che, in convenzione con il Parco regionale dell'Abbazia di Monteveglio, prevede l’avvio di una di una attività di prevenzione dai danni arrecati da questi animali ai frutteti e vigneti, di cui è ricca la zona. La vicinanza dei frutteti a boschi, aree cespugliate e calanchive, che offrono un habitat ottimale per questa specie di fauna selvatica, ha portato il numero dei caprioli a una quantità decisamente elevata. E’ stata infatti rilevata nel territorio del parco una densità dei caprioli di 29 capi per chilometro quadrato, quando la densità sostenibile è stata indicata a meno di 7 capi per chilometro quadrato. La sperimentazione incruenta si basa su diverse operazioni . A quelle tradizionali basate sull'installazione di recinzioni fisse e mobili elettrificate, in uso da tempo, si aggiungono quelle di posa di materiali dissuasori olfattivi ed acustici. Le diverse opzioni saranno messe a confronto e quindi valutati i risultati per indirizzare poi nel modo migliore l’attività di tutela delle produzioni agricole. Per la sperimentazione è stato prescelto il Parco di Monteveglio data la fortissima incidenza dei danni provocati in questa zona sul totale dei danni riscontrati su scala provinciale. Nel 2010, infatti, essi ammontano a 45.415 euro di cui ben 39.004 (86% del totale) registrati nella zona del Parco. Due particelle coltivate saranno protette con la recinzione fissa, 5 con la recinzione mobile elettrica e cinque con il dissuasore olfattivo o acustico. “Le giustificate proteste degli agricoltori si sono fatte particolarmente sentire”, ha ricordato dal Consigliere Provinciale Giuseppe Sabbioni del Gruppo Futuro e Libertà, appena venuto a conoscenza della delibera, “ tant'è che la Provincia, l'anno scorso, dovette correre ai ripari effettuando un nutrito piano di abbattimenti, non certo gradito agli ambientalisti, che non mancarono di far sentire la loro voce”. Per il progetto, definito interessante e replicabile in altre zone , la Provincia impiegherà 18.000 euro per l'acquisto delle recinzioni e la Regione stanzierà 38.400 euro per l'acquisto dei materiali olfattivi/acustici e per l'impegno dei ricercatori dell'ISPRA (Istituto superiore per la ricerca ambientale) che ha assorbito il vecchio INFS (Istituto nazionale fauna selvatica), da cui nasce il progetto stesso.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma cosa credono di risolvere in questo modo? Se ci sono troppi animali l'unica soluzione è di abbatterli. In questo modo il prossimo anno ce ne saranno ancora di più. Questi grandi esperti non vedono oltre la punta del loro naso.

Anonimo ha detto...

Confermo, alcune volte non è possibile salvare la capra e i cavoli.
Questi signori, comunque, si dimostrano con le loro scelte più interessate agli animali che agli esseri umani che abitano il territorio. Ognuno tragga le conclusioni...