Lo svasamento di 20 quintali di gasolio nel torrente Gabellato ha creato martedì pomeriggio un preoccupato allarme, se non il panico, per la possibilità che il liquido oleoso raggiungesse il Setta, in cui si getta il torrente, e quindi il potabilizzatore di Hera a Sasso Marconi che fornisce l’acqua potabile alla rete idrica di Bologna. Intorno alle 14 i fornitori dell’Hotel A1 a Roncobilaccio hanno provveduto al riempimento della cisterna del riscaldamento dell’albergo. Qualcosa non ha funzionato a dovere, si ipotizza il bocchettone del tubo di travaso dall’autobotte alla cisterna mal innescato o mal funzionante per cui il recipiente della capacità di 2000 litri ne ha ricevuto 4000. I 2000 in eccedenza sono finiti fuori cisterna e, seguendo il tracciato di un piccolo rigagnolo, hanno raggiunto il torrente che ha quindi messo il liquido inquinante nella rete idraulica di superficie. Fortunatamente l’allarme è stato tempestivo e sul luogo sono giunti i Carabinieri della stazione locale e di Vergato, i Vigili del Fuoco di Vergato con il reparto specializzato ‘radiologico e radioattivo ’ NBCR di Bologna che, individuato il tratto più opportuno del piccolo corso d’acqua, ha installato speciali barriere assorbenti le quali, oltre a rallentare la velocità di caduta del torrente, hanno la capacità di trattenere tutti i materiali con peso specifico superiore a quello dell’acqua. Nel contempo è entrata in azione, con mezzi speciali, una ditta specializzata ‘Romagna Ecologia’. Le macchine hanno aspirato tutto il liquido oleoso alleggerendo le barriere e facilitando l’afflusso a valle dell’acqua pulita. Sul posto anche i tecnici di Arpa e i Vigili Urbani di Castiglione dei Pepoli che hanno coordinato e facilitato le operazioni. Intorno alle 23.30, l’emergenza è rientrata. Gli operatori hanno però operato ancora per tutta la giornata di ieri per la completa pulizia del letto e delle sponde del torrente nel tratto a monte delle barriere. Il sindaco di Castiglione dei Pepoli, Daniela Aureli, che ha seguito l’evolversi dell’emergenza tramite la Polizia Municipale, si è detta molto compiaciuta alla notizia del rientro dell’emergenza. “Ínspiegabile come non ci si sia accorti dello scarico eccessivo di gasolio prima che si arrivasse a una quantità doppia di quella che la cisterna poteva contenere”, ha commentato. Il dottor Ioannis Drulias, responsabile del distretto Arpa di montagna, ha precisato “Terminate tutte le operazioni di bonifica si avvierà una indagine per capire le ragioni del disastro, per individuarne le colpe e le cause e impedire così che il disastro si ripeta”.
1 commento:
2000 l di petrolio versati in un torrente lo consideriamo giustamente un disastro ambientale sfiorato. Per confronto il rischio di trivellazioni di idrocarburi, che la texana Hunt Oil Company chiede di poter fare nella valle del Reno e del Setta, potrebbe causare disastri di altre proporzioni. Si consideri l'esempio di Trecate (Novara) dove l'esplosione di un pozzo a causa della sostituzione di una trivella ha causato lo sversamento nei terreni e fra le case limitrofe di 12.600.000 di litri di petrolio e 1.000.000 di m3 di gas naturale.
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