martedì 21 novembre 2023

Sabato, quello appena trascorso, impegnativo per i Carabinieri.

Nel contrasto dei reati contro il patrimonio e dello spaccio di droga in città e provincia, hanno subito aggressioni da  spacciatori e drogati.

 

Foto d'archivio

Sabato scorso, 18 novembre, i Carabinieri del Comando Provinciale  a Bologna e a Casalecchio di Reno, hanno arrestato tre uomini: un 39enne originario del sud Italia, domiciliato a Casalecchio di Reno, operaio, già noto alle forze dell’ordine; un 18enne originario dell’Albania, in Italia senza fissa dimora, nullafacente già noto alle forze dell’ordine e un bresciano di  26enne, residente in provincia, celibe, nullafacente, pregiudicato.

I primi due sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e/o psicotrope con l’aggiunta per il 18enne dell’aggravante di aver commesso il reato in zona universitaria, oltre a quello di resistenza a Pubblico Ufficiale. Il terzo invece è accusato di resistenza a Pubblico Ufficiale e furto aggravato.

 

Il primo caso:

Il 39enne, sospettato di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio metropolitano, oltre a quello di detenere droga all’interno della sua abitazione, nei giorni scorsi è stato tenuto sotto osservazione e sabato scorso,  alle 11, mentre rientrava casa, è stato fermato e controllato. Il fermato ha mostrato immediatamente  evidenti segni di nervosismo, farfugliando parole senza senso e ha falsamente dichiarato di abitare nella riviera romagnola e di trovarsi in zona per far visita ad una sua amica. Versione che non ha convinto i militari, i quali, conoscendo i suoi trascorsi, lo hanno perquisito e hanno trovato un mazzo di chiavi, riconducibili ad un’abitazione.  Dopo aver individuato l’abitazione dell’uomo, l’hanno perquisita e hanno trovato 497 grammi si sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultata all’interno di un pensile della cucina, due bilancini di precisione e una macchina utilizzata per il sottovuoto. Quanto rinvenuto è stato sequestrato, mentre per il 39enne, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Bologna.

 

Il secondo caso

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, intorno alle  21 di sabato scorso hanno notato una cessione di droga nell’area compresa tra piazza Verdi e Largo Respighi, non molto distante da una nota facoltà dell’università di Bologna, avvenuta tra un uomo, successivamente identificato in un 18enne di origine albanese e un magrebino 39enne. Vista la scena, i militari hanno  raggiunto i due uomini. L’acquirente, 39enne di origine tunisina, in Italia senza fissa dimora, è stato perquisito e trovato in possesso di due frammenti di sostanza stupefacente del tipo hashish, del peso pari a 0,6 grammi. Lo spacciatore, insofferente al controllo, ha spintonato più volte i militari per cercare di guadagnarsi la fuga. Ha poi cercato di disfarsi di alcune dosi di droga, due frammenti di hashish, del peso complessivo pari a 2.3 grammi, recuperate dai Carabinieri. La sostanza stupefacente è stata posta sotto sequestro mentre l’acquirente, dopo le formalità di rito, è stato segnalato alla Prefettura di Bologna come assuntore di sostanza stupefacente. Lo spacciatore, invece, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del processo con rito direttissimo.

 

Il terzo caso: 

Alle 14:30, sempre di sabato scorso, una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Bologna è stata inviata con sollecitudine in zona Navile a seguito di un’accesa lite tra i componenti di un condomino e un gruppo di persone tossicodipendenti: una 31enne incinta di origine straniera, nell’uscire dal portone del palazzo per una passeggiata, è stata bloccata da alcune persone che,  sedute sull’uscio del portone condominiale, stavano consumando sostanza stupefacente. Uno del gruppetto, un 26enne originario della provincia di Brescia, alla richiesta della donna di spostarsi per farla passare, l’ha aggredita verbalmente proferendole frasi offensive e minacciose, del tipo “…finisco la dose e poi passo…ti ammazzo…”. Udite le urla e le minacce, il compagno della donna, 31enne del sud Italia, è sceso  immediatamente in strada a difesa della propria compagna ed è stato anch’egli raggiunto da numerose ingiurie e minacce del tipo “…ti ammazzo…me ne vado quando voglio…”. L’uomo è stato poi  aggredito  dal tossicodipendente che  ha tentando di colpirlo con un pugno al volto. Una volta divisi, il 26enne ha prelevato da terra il cellulare di proprietà del 31enne, che nel frattempo gli era caduto per terra, ed è scappato via, lanciando in sua direzione alcune pietre prelevate da terra, una della quali lo ha raggiunto alla mano e alla gamba destra.

Al loro arrivo i militari sono stati accolti dal tossicodipendente, che nel frattempo si era riportato davanti al portone in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di droga, con la minaccia di morte e con il tentativo di aggressione con una bottiglia in vetro. Uno dei militari, per evitare il contatto fisico, ha utilizzato la pistola Taser in dotazione, attingendo l’uomo con due differenti scariche, al dorso e alla gamba sinistra. Dopo un breve inseguimento, l’uomo è stato con non poca difficoltà raggiunto, disarmato e immobilizzato. Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso del telefono cellulare asportato poco prima al compagno della donna, durante la colluttazione. Il cellulare  è stato restituito al legittimo proprietario, mentre il 26enne è stato arrestato e tradotto in camera di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.

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