domenica 13 giugno 2021

La verità vera sul caso Michele Merlo, va trovata

 

Il consigliere Città Metropolitana di Bologna , Erika Seta, e il capogruppo consigliare di centro destra a Marzabotto, Morris Battistini,  scrivono:

 

La morte di Michele Merlo è un dolore che investe tutti, è la morte di un giovane, alle soglie della sua vita e del suo sogno, che si spegne in poche ore in una carambola insensata di decisioni.

Si rimane senza parole.

Però una osservazione continua a dover essere fatta, accompagnata da una domanda.

Si continua, malgrado le indagini interne della Asl abbiano dato una lettura chiara degli eventi e di chi non valutó come necessari ulteriori approfondimenti di quei sintomi,  a giocare sulla confusione tra Pronto Soccorso Ospedaliero e Continuità Assistenziale/guardia medica dislocata presso la Casa della Salute.

La ASL dichiara un accesso in PS da cui il ragazzo non fu visitato perché scelse di recarsi presso la Casa della Salute alla Guardia medica per evitare tempi di attesa.

Resta da approfondire l’accusa di intasare il PS per sintomi lievi, ma non è materia nostra e sarà la magistratura a far luce su questo, che, se confermato, sarebbe un atto davvero grave.

Se ne deduce che se il ragazzo non è stato visitato da alcun medico dell’ospedale, perché uscito prima della visita,  non si può accusare lo stesso di aver sottovalutato i paziente e sbagliato la diagnosi.

Allora ci si domanda perché la Asl non ravvede la necessità di tutelare la struttura ospedaliera di Vergato, continuando a lasciare ricoprire di fango quei medici?

Gli stessi comunicati stampa ufficiali della Asl sono chiari per chi conosce le differenze tra tipologie di ambulatori ma lasciano aperto il dibattito ai più profani.

 

La verità deve essere resa nota tutta e presto, nel rispetto di Michele e della famiglia, ma ci preoccupa leggere ancora oggi, sulle pagine di alcune testate, che l’Ospedale rimane unico indiziato nella comunicazione collettiva con solo alcune eccezioni che specificano dubbiose.

Non vorremmo arrivare a dover temere che questa questione, per come viene venduta e non smentita, possa essere usata per giustificare quel progetto di trasformazione in struttura di lungo degenza per quello, ormai evidentemente, scomodo ospedale.

Da nessuna parte abbiamo sentito dire che è necessario ripristinare alcune diagnostiche, l’anestesista utile per ogni esame con mdc, il laboratorio analisi sempre aperto che è l’abc del soccorso.

Nessun mea culpa sulla necessità di rendere effettivo il soccorso, nessuna parola a tutela del personale ospedaliero.

Silenzio totale anche dal Comune.

Qualcuno potrebbe pensare che ci si trovi davanti alla classica palla al balzo, e sarebbe molto triste.

 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Osservazioni molto condivisibili sulla possibile strumentalizzaione della vicenda al fine di depotenziare l'ospedale. Perche' invece non capire che al contrario il servizio va potenziato? In ogni caso la magistratura deve fare luce su una triste vicenda che non doveva accadere.

Pino Mugo ha detto...

Verissimo. Basta! Smettetela di sputare su una struttura vitale per l'Appennino!

Pino Mugo ha detto...

Verissimo. Basta! Smettetela di sputare su una struttura vitale per l'Appennino!