Il consigliere Città Metropolitana di Bologna , Erika Seta, e il capogruppo consigliare di centro destra a Marzabotto, Morris Battistini, scrivono:
La morte di Michele Merlo è un dolore che investe tutti, è la morte di un giovane, alle soglie della sua vita e del suo sogno, che si spegne in poche ore in una carambola insensata di decisioni.
Si rimane senza parole.
Però una osservazione continua a
dover essere fatta, accompagnata da una domanda.
Si continua, malgrado le indagini
interne della Asl abbiano dato una lettura chiara degli eventi e di chi non
valutó come necessari ulteriori approfondimenti di quei sintomi, a
giocare sulla confusione tra Pronto Soccorso Ospedaliero e Continuità
Assistenziale/guardia medica dislocata presso la Casa della Salute.
La ASL dichiara un accesso in PS da
cui il ragazzo non fu visitato perché scelse di recarsi presso la Casa della Salute
alla Guardia medica per evitare tempi di attesa.
Resta da approfondire l’accusa di
intasare il PS per sintomi lievi, ma non è materia nostra e sarà la
magistratura a far luce su questo, che, se confermato, sarebbe un atto davvero
grave.
Se ne deduce che se il ragazzo non è
stato visitato da alcun medico dell’ospedale, perché uscito prima della visita,
non si può accusare lo stesso di aver sottovalutato i paziente e
sbagliato la diagnosi.
Allora ci si domanda perché la Asl
non ravvede la necessità di tutelare la struttura ospedaliera di Vergato,
continuando a lasciare ricoprire di fango quei medici?
Gli stessi comunicati stampa
ufficiali della Asl sono chiari per chi conosce le differenze tra tipologie di
ambulatori ma lasciano aperto il dibattito ai più profani.
La verità deve essere resa nota
tutta e presto, nel rispetto di Michele e della famiglia, ma ci preoccupa
leggere ancora oggi, sulle pagine di alcune testate, che l’Ospedale rimane
unico indiziato nella comunicazione collettiva con solo alcune eccezioni che
specificano dubbiose.
Non vorremmo arrivare a dover temere
che questa questione, per come viene venduta e non smentita, possa essere usata
per giustificare quel progetto di trasformazione in struttura di lungo degenza
per quello, ormai evidentemente, scomodo ospedale.
Da nessuna parte abbiamo sentito
dire che è necessario ripristinare alcune diagnostiche, l’anestesista utile per
ogni esame con mdc, il laboratorio analisi sempre aperto che è l’abc del
soccorso.
Nessun mea culpa sulla necessità di
rendere effettivo il soccorso, nessuna parola a tutela del personale
ospedaliero.
Silenzio totale anche dal Comune.
Qualcuno potrebbe pensare che ci si
trovi davanti alla classica palla al balzo, e sarebbe molto triste.
Osservazioni molto condivisibili sulla possibile strumentalizzaione della vicenda al fine di depotenziare l'ospedale. Perche' invece non capire che al contrario il servizio va potenziato? In ogni caso la magistratura deve fare luce su una triste vicenda che non doveva accadere.
RispondiEliminaVerissimo. Basta! Smettetela di sputare su una struttura vitale per l'Appennino!
RispondiEliminaVerissimo. Basta! Smettetela di sputare su una struttura vitale per l'Appennino!
RispondiElimina