Di
Valerio Giusti
Comitato
per la Ferrovia Porrettana
Viaggiare
in treno significa coniugare un trasporto efficiente, confortevole ed
ecocompatibile. La realtà quotidiana ci insegna che non sempre il
nostro viaggio gode di queste caratteristiche e i pendolari sono
spettatori privilegiati perché ogni giorno utilizzano il treno per
raggiungere i luoghi di lavoro e studio.
Occorre
sottolineare che la situazione odierna è ben lontana da quella che,
nel lontano 2003, ci costrinse a fondare il Comitato per la Ferrovia
Porrettana, all’epoca flagellata da quotidiani disservizi che
culminarono con il semi-deragliamento del treno che si scontrò
contro il tronchino della stazione di Casalecchio Garibaldi. Quella
mattina ero sull’ultimo vagone e, fortunatamente, non mi feci
nulla, ma ricordo vividamente il tremendo botto, la paura di non
veder scendere gli amici che viaggiavano nei primi due vagoni
“impuntati” con le porte bloccate e le persone sdraiate a terra
in attesa dei soccorsi, con contusioni più o meno profonde.
La
situazione odierna è completamente diversa; il sistema SCMT (sistema
controllo marcia treno) adottato sulla nostra linea, non permetterà
il ripetersi di tragedie di quel tipo o di quelle occorse in Puglia e
l’introduzione dei nuovi ETR 350 (Stadler) acquistati dalla regione
e i nuovi Pop e Rock di Trenitalia, che sostituiranno tutto il
vecchio materiale entro la primavera del prossimo anno, dovrebbero
garantire un trasporto soddisfacente e confortevole…. Dovrebbero….
In
questo periodo di transizione stiamo ancora subendo gli ultimi treni
obsoleti ancora in circolazione, i guasti agli impianti di terra
(oggi a Santa Viola) o ai passaggi a livello che, oltre ai guasti
tecnici, vengono sempre più spesso e inspiegabilmente divelti da
automobilisti distratti o negligenti e pongono il problema di
modificare i sistemi acustici e visivi di segnalazione che avvertono
che le sbarre si stanno chiudendo.
Quello
che non riusciamo completamente a spiegare alle aziende ferroviarie,
è la necessità di migliorare tutto il sistema di “gestione
dell’utenza”: corretta e tempestiva informazione, facilità di
emissione dei biglietti e del rinnovo degli abbonamenti e,
soprattutto, invertire la sensazione di inaffidabilità che hanno i
viaggiatori anche se la nostra linea gode di percentuali di
puntualità altissime vicine al 98%.
Un
diverso approccio che permetta di seguire l’utente fruitore del
servizio in ogni istante, prima, durante e dopo il viaggio.
Alle
riunioni, le aziende ferroviarie ci dicono che è già così ma la
nostra esperienza quotidiana dimostra che ci sono ancora aspetti da
migliorare e ce ne accorgiamo nel momento che sulla pagina Facebook
del Comitato qualche utente chieda: ma se devo andare a Milano e ho
la coincidenza 7 minuti dopo l’arrivo a Bologna del mio treno, ho
la garanzia di prenderlo? Il non poter rispondere positivamente e con
certezza al quesito, dimostra che i guasti e disservizi, anche se
ridotti al 2% del traffico complessivo, tolgono la serenità di un
viaggio certo e affidabile, soprattutto negli orari di punta.
Non
ci conforta particolarmente sapere che siamo una delle linee più
affidabili e puntuali di tutto il territorio nazionale, perché anche
solo un paio di soppressioni negli orari di punta, con ricadute su
tutti i treni incrocianti, costringono centinaia di persone a
raggiungere in ritardo le proprie destinazioni.
Rientrando
da Roma, questo pomeriggio, ho letto un altro messaggio sulla nostra
pagina Facebook, di un collega pendolare che segnalava la
soppressione del treno delle 17:34.
Ho
contattato Trenitalia e Rfi che mi hanno confermato la soppressione
di due “Marzabotto” a causa di un guasto alle infrastrutture a
Santa Viola. E’ chiaro che gli utenti che dovevano prendere i due
treni hanno subito un disservizio e non hanno maturato una
consapevolezza di affidabilità del servizio ferroviario.
Nel
frattempo anche il mio “Frecciarossa” ha subito un ritardo che,
seppur limitato a soli 7 minuti (18:25/18:32), non mi ha permesso di
prendere la coincidenza per Vergato che partiva alle 18:34…
Inizialmente
ho pensato che avrei perso solo mezzora (che può esser comunque
estremamente fastidioso per coloro che devono andare ad un
appuntamento importante o prendere i figli a scuola ecc..) ma subito
dopo mi sono reso conto che questa mattina avevo lasciato detto ai
miei figli che sarei arrivato alle 20:00, ovvero con il treno che
sarebbe partito alle 19:04 da Bologna. Solo quel momento mi sono
accorto che già questa mattina, prima di partire, avevo
inconsciamente dato per scontato che sarei giunto in ritardo e che
nella mia testa è consolidato il principio che arrivare in ritardo
non è un’eccezione ma un evento più o meno frequente. Al momento
di pianificare il mio viaggio, avevo automaticamente scartato la
possibilità di giungere a Bologna in orario…
Questa
è la vera battaglia che, a mio modesto parere, Trenitalia deve
intraprendere e vincere, ovvero raggiungere un grado di efficienza in
grado di garantire quella serenità e senso di affidabilità negli
utenti che decidono di viaggiare in treno e non scegliere di partire
mezzora prima perché sanno che il ritardo può giungere inaspettato.
A
questo si aggiunge la lunga coda che ho visto al chiosco della
Tessera Unica e l’impossibilità di fare il mio biglietto tramite
l’App ufficiale di Trenitalia (sistema non disponibile…) e due
tentativi andati a vuoto presso l’emettitrice automatica prima di
riuscire ad ottenere l’agognato biglietto (sempre il solito sistema
non disponibile) e ho rischiato di perdere anche il treno delle
19:04.
Dulcis
in fundo, mi hanno segnalato poco fa che il treno 6369 delle 21:04 è
rimasto fermo una mezzoretta a Pioppe di Salvaro per motivi a noi
sconosciuti. Forse per colpa di malintenzionati, forse per un malore,
forse per aver urtato un animale o forse perché non si riesce a
garantire un servizio ferroviario efficace ed efficiente.
Non
ci resta che piangere? No !!! Dobbiamo continuare ad insistere con le
nostre proteste e segnalazioni per convincere le aziende ferroviarie
e le nostre istituzioni a cambiare le regole del gioco e garantire un
trasporto ferroviario soddisfacente per tutti.
Vergato,
30 settembre 2019
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