martedì 1 ottobre 2019

Con la consapevole certezza, di non poter ancora viaggiare in treno con affidabile puntualità, vi scrivo ….


Di Valerio Giusti
Comitato per la Ferrovia Porrettana 


Viaggiare in treno significa coniugare un trasporto efficiente, confortevole ed ecocompatibile. La realtà quotidiana ci insegna che non sempre il nostro viaggio gode di queste caratteristiche e i pendolari sono spettatori privilegiati perché ogni giorno utilizzano il treno per raggiungere i luoghi di lavoro e studio.
Occorre sottolineare che la situazione odierna è ben lontana da quella che, nel lontano 2003, ci costrinse a fondare il Comitato per la Ferrovia Porrettana, all’epoca flagellata da quotidiani disservizi che culminarono con il semi-deragliamento del treno che si scontrò contro il tronchino della stazione di Casalecchio Garibaldi. Quella mattina ero sull’ultimo vagone e, fortunatamente, non mi feci nulla, ma ricordo vividamente il tremendo botto, la paura di non veder scendere gli amici che viaggiavano nei primi due vagoni “impuntati” con le porte bloccate e le persone sdraiate a terra in attesa dei soccorsi, con contusioni più o meno profonde.
La situazione odierna è completamente diversa; il sistema SCMT (sistema controllo marcia treno) adottato sulla nostra linea, non permetterà il ripetersi di tragedie di quel tipo o di quelle occorse in Puglia e l’introduzione dei nuovi ETR 350 (Stadler) acquistati dalla regione e i nuovi Pop e Rock di Trenitalia, che sostituiranno tutto il vecchio materiale entro la primavera del prossimo anno, dovrebbero garantire un trasporto soddisfacente e confortevole…. Dovrebbero….
In questo periodo di transizione stiamo ancora subendo gli ultimi treni obsoleti ancora in circolazione, i guasti agli impianti di terra (oggi a Santa Viola) o ai passaggi a livello che, oltre ai guasti tecnici, vengono sempre più spesso e inspiegabilmente divelti da automobilisti distratti o negligenti e pongono il problema di modificare i sistemi acustici e visivi di segnalazione che avvertono che le sbarre si stanno chiudendo.
Quello che non riusciamo completamente a spiegare alle aziende ferroviarie, è la necessità di migliorare tutto il sistema di “gestione dell’utenza”: corretta e tempestiva informazione, facilità di emissione dei biglietti e del rinnovo degli abbonamenti e, soprattutto, invertire la sensazione di inaffidabilità che hanno i viaggiatori anche se la nostra linea gode di percentuali di puntualità altissime vicine al 98%.
Un diverso approccio che permetta di seguire l’utente fruitore del servizio in ogni istante, prima, durante e dopo il viaggio.
Alle riunioni, le aziende ferroviarie ci dicono che è già così ma la nostra esperienza quotidiana dimostra che ci sono ancora aspetti da migliorare e ce ne accorgiamo nel momento che sulla pagina Facebook del Comitato qualche utente chieda: ma se devo andare a Milano e ho la coincidenza 7 minuti dopo l’arrivo a Bologna del mio treno, ho la garanzia di prenderlo? Il non poter rispondere positivamente e con certezza al quesito, dimostra che i guasti e disservizi, anche se ridotti al 2% del traffico complessivo, tolgono la serenità di un viaggio certo e affidabile, soprattutto negli orari di punta.

Non ci conforta particolarmente sapere che siamo una delle linee più affidabili e puntuali di tutto il territorio nazionale, perché anche solo un paio di soppressioni negli orari di punta, con ricadute su tutti i treni incrocianti, costringono centinaia di persone a raggiungere in ritardo le proprie destinazioni.
Rientrando da Roma, questo pomeriggio, ho letto un altro messaggio sulla nostra pagina Facebook, di un collega pendolare che segnalava la soppressione del treno delle 17:34.
Ho contattato Trenitalia e Rfi che mi hanno confermato la soppressione di due “Marzabotto” a causa di un guasto alle infrastrutture a Santa Viola. E’ chiaro che gli utenti che dovevano prendere i due treni hanno subito un disservizio e non hanno maturato una consapevolezza di affidabilità del servizio ferroviario.
Nel frattempo anche il mio “Frecciarossa” ha subito un ritardo che, seppur limitato a soli 7 minuti (18:25/18:32), non mi ha permesso di prendere la coincidenza per Vergato che partiva alle 18:34…
Inizialmente ho pensato che avrei perso solo mezzora (che può esser comunque estremamente fastidioso per coloro che devono andare ad un appuntamento importante o prendere i figli a scuola ecc..) ma subito dopo mi sono reso conto che questa mattina avevo lasciato detto ai miei figli che sarei arrivato alle 20:00, ovvero con il treno che sarebbe partito alle 19:04 da Bologna. Solo quel momento mi sono accorto che già questa mattina, prima di partire, avevo inconsciamente dato per scontato che sarei giunto in ritardo e che nella mia testa è consolidato il principio che arrivare in ritardo non è un’eccezione ma un evento più o meno frequente. Al momento di pianificare il mio viaggio, avevo automaticamente scartato la possibilità di giungere a Bologna in orario…
Questa è la vera battaglia che, a mio modesto parere, Trenitalia deve intraprendere e vincere, ovvero raggiungere un grado di efficienza in grado di garantire quella serenità e senso di affidabilità negli utenti che decidono di viaggiare in treno e non scegliere di partire mezzora prima perché sanno che il ritardo può giungere inaspettato.
A questo si aggiunge la lunga coda che ho visto al chiosco della Tessera Unica e l’impossibilità di fare il mio biglietto tramite l’App ufficiale di Trenitalia (sistema non disponibile…) e due tentativi andati a vuoto presso l’emettitrice automatica prima di riuscire ad ottenere l’agognato biglietto (sempre il solito sistema non disponibile) e ho rischiato di perdere anche il treno delle 19:04.
Dulcis in fundo, mi hanno segnalato poco fa che il treno 6369 delle 21:04 è rimasto fermo una mezzoretta a Pioppe di Salvaro per motivi a noi sconosciuti. Forse per colpa di malintenzionati, forse per un malore, forse per aver urtato un animale o forse perché non si riesce a garantire un servizio ferroviario efficace ed efficiente.
Non ci resta che piangere? No !!! Dobbiamo continuare ad insistere con le nostre proteste e segnalazioni per convincere le aziende ferroviarie e le nostre istituzioni a cambiare le regole del gioco e garantire un trasporto ferroviario soddisfacente per tutti.
Vergato, 30 settembre 2019

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