mercoledì 1 novembre 2017

Gli alunni di San Benedetto 'studieranno motoria'

Un progetto finanziato dal Comune di San Benedetto consentirà ad un esperto di scienze motorie di affiancare gli insegnanti delle scuole primarie per un’ora alla settimana, per avviare gli studenti alla corretta e salutare educazione motoria attraverso la pratica sportiva


Il “Progetto Primaria”, avviato in via sperimentale nell’anno scolastico 2013-14, permetterà a un esperto in scienze motorie di affiancare l’insegnante della scuola primaria per un’ora alla settimana e di avviare i più piccoli ad una corretta educazione motoria, indispensabile per una crescita sana.
La proposta didattica è progettata e realizzata in armonia con le indicazioni nazionali per la scuola primaria: è articolata in maniera modulare e si pone l’obiettivo di rendere l’alunno sempre più autonomo nella gestione del suo corpo e dello spazio circostante.
I moduli riguardano il coordinamento del corpo e l’organizzazione del movimento, l’uso del linguaggio del corpo come modalità espressiva (per esempio attraverso drammatizzazione e danza), il rispetto delle regole nella competizione sportiva, l’assunzione di stili di vita corretta per la salute.
Inoltre si impareranno i giochi che derivano dalla tradizione popolare, si lavorerà sulla sportività intesa come accettazione della sconfitta e della competizione leale, si parlerà di alimentazione e di prevenzione degli infortuni.

La proposta coinvolgerà tutti gli alunni - dalla prima alla quinta classe - della scuola primaria di San Benedetto Val di Sambro e Piano del Voglio,  da ottobre ad aprile, con l’utilizzo dell’impiantistica sportiva.
 Sollecitati dalla Consulta dello Sport ci si è resi conto di quanto sia importante incentivare la pratica motoria e sportiva nei più giovani, perché fondamentale per il processo di crescita educativo e fisico” spiega il sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni. “Crediamo molto in questo progetto e stiamo pensando ad una giornata conclusiva dedicata ai giochi di gruppo, un po’ come succede per i giochi della gioventù. ”.


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