sabato 5 ottobre 2013

Amministrative 2014 di Sasso Marconi: Pietro Fortuzzi si pone come mediatore per ‘ricucire’ il frazionamento delle liste.


Pietro Fortuzzi

“Spero ancora nella ‘Santa Alleanza’ fra coloro che scenderanno 'nell'agone politico' per proporre una alternativa alla attuale maggioranza ora al potere a Sasso Marconi’, precisa Pietro Fortuzzi all’indomani dell’annunciato strappo  tra il Gruppo misto, guidato da Andrea Micheletti, e la formazione di ‘Sasso Libera’, capitana da Marco Veronesi. “Non intendo presentare una mia lista, ma mi adopererò per una ricomposizione di una rottura al momento consumata con comunicati e articoli di giornale, ” riferisce il consigliere comunale quasi a voler presentare i precedenti solo come tentativi di ‘alzare il prezzo’ per sedersi ai remi della stessa barca. “ Se si vuole ‘veramente’ proporre una alternativa democratica all’attuale gruppo dirigente, che non ha più niente da dire se non leccarsi le ferite dei propri insuccessi, non si può fare a meno di una cordata che raggruppi tutti i contrari  e che si ponga in alternativa. Il compito di battere la formazione alla guida dell’amministrazione comunale è comunque arduo, figuriamoci  se ci andiamo divisi”.

Fortuzzi si dà quindi il compito di ‘mediatore politico’ e ha annunciato l’invio di un invito a tutti coloro che possono essere i protagonisti di quella che lui chiama ‘la primavera di Sasso Marconi’.

Non mancheremo di seguire gli sviluppi del tentativo.

4 commenti:

klandestino ha detto...

poveretto il sig. Fortuzzi ostinato a seguire le orme del suo capo partito. dopo aver fallito su tutti i fronti si arrabatta per rimanere a galla con proposte oscene: si renda conto, per favore che con lei fra i piedi, sarebbe una triste primavera, fredda e piovosa, senza il profumo dei mandorli in fiore.

Anonimo ha detto...

Ancora con la pretesa di amministrare, con l’offerta di mediazione politica, con la promessa di grandi successi alternativi democratici!
A me pare che il problema fondamentale per gli elettori oggi sia un altro: “quanti sono e quanto ci costano gli italiani che vivono di politica? Un milione e centomila italiani vivono di politica, il 5% della forza lavoro! Ci costano 6,4 mld a tutti i livelli (209 € per contribuente), 3,7 mld allo Stato centrale, 1,1 mld alle Regioni, 2,1 mld alle Province, per un totale di 7,3 miliardi di € annui (dati sindacali UIL).
Bona! Mi pare che anche la BCE, la Commissione europea ed il Fondo Monetario Internazionale si siano spazientiti per questa sovrastruttura politica palesemente incapace ed ormai superflua. Ma non vedete cosa succede alle amministrazioni pubbliche greche! Non vedete cosa succede alle amministrazioni pubbliche statunitensi? Credete che a voi aspiranti amministratori pubblici italiani sarà riservata una sorte migliore? Seee….

Anonimo ha detto...

niente comunisti niente democristiani ergo via anche questo governo non del popolo ma di napulitano.

Via tutti andate a casa.

Basta politica inetta e ladrona.

Accontentiamoci dei burocrati che già fanno dei bei danni e facciamoci colonizzare dagli svizzeri e dai tedeschi

Anonimo ha detto...

Moooolto azzeccata la figura del mediatore... a me fa venire in mente colui che nei mercati sfrutta chi produce e chi consuma per non lavorare e vivere di rendita.
Sono mediatori coloro che fanno aumentare enormemente il prezzo dei beni di consumo dal campo alla tavola e che allungano inutilmente la filiera dei prodotti che paghiamo per vivere.
Sarà solo una mia impressione ma il nome del ruolo scelto non è proprio bellissimo, soprattuto oggi che si parla di democrazia diretta.