Eppure il ‘puzzo’
di alimenti deteriorati doveva essere un
indicatore sicuro e portare i gestori di un servizio ‘alimentari’ a provvedere
al ricambio della merce messa in vendita. Invece tutto è proceduto in modo
quasi tranquillo fino all’arrivo dei Carabinieri.
Nel
pomeriggio di ieri, un 42enne originario di Rimini e residente a Bologna ha segnalato
ai Carabinieri un problema generato da alcuni generi alimentari che, nella
mattinata, la moglie aveva acquistato in una rivendita gestita da cittadini
cinesi. Ha riferito che tra i vari
prodotti acquistati c’era anche un sacchetto di arachidi con data di scadenza 28 marzo 2013, indicazione di
cui la moglie si era accorta solo dopo
averne ingerito una parte, avvertendone il sapore alterato.
I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono recati presso il negozio segnalato dove, alla presenza dei due gestori, Z. L. del
1958 e X. Z. del 1980, hanno trovato diversi
articoli in pessime condizioni di conservazione, maleodoranti, che colavano
vistosamente liquidi su altri articoli sottostanti.
E’ stato
subito chiesto l’intervento dei Carabinieri del NAS, che hanno verificato la
presenza di un consistente numero di prodotti abbondantemente scaduti di
validità (a cui peraltro risultava apposta una etichettatura fittizia),
l’assenza delle condizioni igienico sanitarie basilari per carenza di pulizia
ordinaria e il mancato rispetto delle procedure di profilassi sanitaria. I
militari hanno perciò deciso il
sequestro dell’intero esercizio commerciale e delle derrate contenute (il cui
valore complessivo è stimato in 800.000 euro), per poter verificare in modo
dettagliato le violazioni commesse dai gestori. A questi al momento è
attribuita la responsabilità di frode in commercio e sono state contestate
violazioni amministrative per complessivi 9000 euro.
Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bologna.
Nessun commento:
Posta un commento