Un
innovativo sistema di allerta, direttamente collegato alla Sala Operativa della
Questura di Bologna, garantirà una risposta rapida ed efficace delle forze
dell'ordine in caso di aggressioni nei pronto soccorso della città. Il
progetto, frutto di un protocollo d'intesa firmato in Questura, vede la
collaborazione tra Polizia di Stato, Azienda USL di Bologna, Policlinico di
Sant'Orsola IRCCS e Istituto Ortopedico Rizzoli IRCCS.
Un sistema di allarme integrato per una sicurezza potenziata
Il
nuovo sistema prevede pulsanti di allarme installati nelle stanze dei pronto
soccorso delle tre aziende sanitarie, segnali acustici e luminosi collocati in
punti strategici, nonché la geolocalizzazione in tempo reale del punto di
attivazione dell'allerta. Saranno inoltre disponibili apparecchiature interfono
per una comunicazione diretta tra gli ospedali e la Centrale Operativa della
Questura.
In
caso di emergenza o di rischio di escalation, il personale sanitario potrà
attivare il sistema con un semplice gesto, premendo un pulsante rosso.
L'attivazione genererà un allarme sonoro sui telefoni cellulari delle guardie
giurate e del Posto di Polizia ospedaliero, oltre a segnali luminosi e acustici
nelle stazioni di monitoraggio degli ospedali Maggiore, Sant'Orsola e Rizzoli,
nonché presso la Centrale Operativa della Questura. La posizione esatta
dell'allarme sarà immediatamente segnalata, consentendo alle guardie giurate o
agli agenti di Polizia di intervenire prontamente e, se necessario, richiedere
il supporto di ulteriori unità.
Un progetto già in fase di implementazione
Il
sistema è già operativo all'ospedale Maggiore, dove sono stati installati 18
pulsanti di allarme nei pronto soccorso generale e ortopedico. La sua
estensione è attualmente in corso al pronto soccorso generale del Sant'Orsola,
con 8 pulsanti, e al pronto soccorso del Rizzoli, con 4 pulsanti.
Per
garantire una maggiore sicurezza al personale sanitario, il progetto prevede
un'ulteriore espansione, coinvolgendo altre aree del Policlinico di Sant'Orsola
e dell'ospedale Maggiore. Successivamente, il sistema verrà introdotto nei
pronto soccorso degli ospedali di Bazzano, Bentivoglio, Porretta Terme e San
Giovanni in Persiceto.
Le aziende sanitarie continueranno a monitorare il fenomeno della violenza negli ospedali e a studiare nuove soluzioni per la tutela degli operatori sanitari.
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