Il Comando presenta il consuntivo dell’attività operativa
I Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno denunciato a 58 persone, contro le 37 dell’anno precedente, con un incremento del 56,8%, poiché responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in danno del paesaggio.
Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 737 beni di tipo antiquariale, archivistico e librario.
Pregevoli
opere d’arte, tra dipinti e sculture, ma
anche beni librari sono stati riportati nei luoghi originari e così restituiti
alla collettività.
Da
ricordare la restituzione:
- il 22 gennaio 2021, all’Arcidiocesi di Modena-Nonantola del volume manoscritto “Campione de’ Beni Stabili dell’Augusta Abbazia di Nonantola, e Seminario – Descritto e delineato da me Andrea Martinelli Pubblico Agrimensor Modonese”, risalente al 15 novembre 1665, già censito tra i beni di proprietà dell’Abbazia e del Seminario di Nonantola, illecitamente trafugato prima degli anni ’80 dall’archivio della citata Abbazia:
- il 9 aprile 2021, alla Chiesa di San Lazzaro e San
Vincenzo de’ Paoli di Piacenza del gruppo marmoreo realizzato nel 1753 in marmo
bianco di Carrara da Don Giovanni Antonio Cybei, composto da quattro statue
raffiguranti le allegorie delle virtù cristiane della Prudenza e della Carità,
dell’altezza di 92 cm, e due angeli con fiaccola, alti 52 cm, trafugato la
notte tra il 20 e il 21 dicembre del 1996 dall’interno del citato luogo di
culto:
Nel corso del 2021, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici, e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti dai luoghi di deposito.
369
sono i reperti archeologici recuperati (con un incremento del 258,3% rispetto all’anno precedente che
erano 103) e 6 quelli paleontologici.
In questo settore i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in collaborazione e sempre con il supporto dei funzionari degli Enti di tutela del Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale o meglio le tre suindicate Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Per i beni archeologici
e per quelli di tipo antiquariale, archivistico e librario recuperati, il valore
economico viene complessivamente stimato in € 16.583.500,00.
Nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie hanno consentito al TPC di Bologna di sequestrare, a carico delle 19 persone perseguite, 684 opere d’arte, contro le 43 del 2020, per un valore stimato di € 239.149.000,00 qualora commercializzate come autentiche.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Bologna, validamente supportato dall'Arma territoriale e dagli altri reparti speciali dei Carabinieri, ha permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull'intera regione. Nello scorso anno, il numero di furti di beni culturali ha visto una significativa diminuzione rispetto a quelli dell’anno precedente (da 55 del 2020 si è passati a 36 del 2021 nell’intera regione Emilia Romagna): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad essere i luoghi di culto e pertinenze con 13 azioni furtive e quelli privati con 12 furti.
Tra
le operazioni di servizio più
significative concluse lo scorso anno, si segnala il recupero e la
restituzione all’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna di cinque dipinti olio su tela, risalenti
al XVIII secolo e raffiguranti “San Luca”, “San Marco”, “San Matteo”, “San
Paolo” e l’”Ecce Homo”, insieme a dieci arredi sacri lignei -quattro coppie
di portaceri, un portapalma ed un portacero singolo- trafugati prima dell’8 settembre 1990 dalla
Chiesa di San Bernardo di Brisighella, all’epoca annessa all’ex Ospedale
Civile. L’importante recupero è stato frutto di un accurato controllo
effettuato dai Carabinieri del TPC mediante la comparazione delle immagini
inserite nella menzionata “Banca dati dei
beni culturali illecitamente sottratti”
con quelle di quattro dipinti messi in vendita su una piattaforma digitale
da un venditore privato.
Gli immediati approfondimenti investigativi condotti
dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna, anche attraverso l’acquisizione
delle schede originali di catalogazione dei beni sia presso i competenti uffici
territoriali del Ministero della cultura, che presso la competente Azienda Sanitaria e la
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, consentivano di
confermare che le quattro opere, che stavano per essere commercializzate
illecitamente, erano proprio quelle rubate prima del mese di settembre 1990
dalla Chiesa di San Bernardo di Brisighella.
Le indagini successive, coordinate dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, e gli approfondimenti
investigativi condotti dai Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna, permettevano
di recuperare, oltre alle quattro opere messe in vendita, anche un ulteriore
dipinto raffigurante l’”ECCE HOMO” e dieci arredi sacri lignei decorati di
diverse dimensioni, tutti risultati trafugati nel 1990,
insieme ad altre opere, dallo stesso luogo di culto.
Nel 2021, tenendo conto delle negative ripercussioni dovute alla pandemia in atto come già evidenziato nel 2020 anche nel settore commerciale dei beni d’arte, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna hanno continuato ad impegnarsi nell’attività preventiva, che fa registrare, rispetto all’anno precedente, da un lato un rilevante incremento dei controlli a mercati e fiere antiquariali (+46,3), grazie alla ripresa delle attività nello specifico settore dopo un lungo periodo di chiusura e/o sospensione, dall’altro una leggera diminuzione dei controlli agli esercizi antiquariali e commerciali (-28,2%). Pressoché stabili le verifiche di sicurezza a musei – biblioteche e archivi ed i controlli/vigilanza delle aree tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali.
Anche i controlli “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui siti internet degli antiquari e case d’aste hanno continuato ad impegnare il personale operante, che nell’anno di riferimento ha esaminato ben 1.407 beni posti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma.
L’aggressione
speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico è
un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con l’Arma
territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri. Anche nel
2021 sono stati eseguiti monitoraggi aerei a bordo di elicottero del 13° Nucleo
Elicotteri Carabinieri di Forlì nell’intero territorio regionale con l’imbarco
a bordo del velivolo anche di funzionari specializzati delle tre Soprintendenze
Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Parma e Ravenna, per il
necessario contributo tecnico.
Nessun commento:
Posta un commento