Si inizia con gli espropri dei terreni. A Sasso Marconi si vorrebbe l’apertura del Ponte Leonardo da Vinci almeno ai pedoni
Nell’albo pretorio dell’Unione RenoLavinoSamogia è
pubblicato il provvedimento del Commissario Straordinario, Eutimio Mucilli, in
cui sono elencati gli espropri dei terreni su cui verrà realizzato lo stralcio
Sud del nodo ferrostradale di Casalecchio di Reno, quello che
completerà la nuova Porrettana da Sasso Marconi a Casalecchio di Reno.
E’ una bella
novità. Il fatto che l’iter sia stato avviato porrebbe confermare la
rassicurazione che al termine dello
stralcio nord immediatamente sarebbero continuati i lavori per completare l’intervento
con la realizzazione dello stralcio sud, come avevano anticipato il sindaco di
Casalecchio di Reno, Massimo Bosso, e l’assessore
regionale alla viabilità, Andrea Corsini.
Rimane una
grossa incognita. Lo stralcio sud non è ancora finanziato. Sempre il sindaco di
Casalecchio ha assicurato che prima del termine dei lavori del primo stralcio, l’iter
per il finanziamento del secondo sarebbe stato completato. Le cautele sono
comunque d’obbligo: il primo stralcio, anche se finanziato da più di un lustro,
è partito da pochi mesi. Ma come si dice, la speranza è l’ultima a morire.
L’elenco degli espropri:
L'ipotesi progettuale del nuovo ponte
A Sasso
Marconi sembra siano terminati i lavori per consolidare la ormai stranota pila
15 del Ponte Leonardo da Vinci. Consolidamento finalizzato a garantire la
sicurezza agli operatori per i rilievi e i primi movimenti sul ponte.
Proprio il
termine di questa operazione, che si dice abbia ridato un po’ di affidabilità
alla struttura, ha galvanizzato i residenti nell’area prospiciente il lato sud
del ponte, alcuni dei quali chiedono che venga riaperto almeno per il passaggio
pedonale. Ciò perché l’attuale situazione rende molto difficoltoso il
raggiungimento del centro cittadino di Sasso Marconi, quindi dei servizi, specialmente
a persone anziane prive di mezzi di locomozione meccanici. C’è chi dichiara
persino che qualcuno ha dovuto trasferirsi.
Tale ipotesi
è esclusa con determinazione, si dice. La pericolosità del ponte è ancora tale
da non permettere l’uso continuato anche se minimo. La precauzione è
imperativa.
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