Riceviamo:
La
chimica e i genocidi del Novecento, l’epica omerica e gli internet
café di Shibuya, Michelangelo e i gatti passando per Ezra Pound,
i NoTav e il Kendo, compatti come lattine di un distributore
automatico di versi. Un diario di viaggio fatto di pacati armistizi
con l’imprevisto e l’imprevedibile: la Porta rossa.
[Dalla
quarta di copertina]
Una
silloge poetica unitaria che ha nella disomogeneità e nell’alterità,
spesso imposta e fortuita, ma mai alienante, la sua cifra. I registri
formali, stilistici, i riferimenti e le tematiche si incrociano in un
caleidoscopio in cui l’identità personale e umana dell’io
poetico e narrante si frantuma e si ricompone senza sosta per
raccontare un percorso di esperienze: il Giappone, la cronaca
quotidiana, le occasioni liriche e l’epica dei nostri giorni.
Dall’haiku alla Sestina lirica, dal sonetto alla
canzone a schema libero, dall’endecasillabo al metro libero, Furio
DETTI racconta l’avventura urbana vissuta a cavallo tra 2007 e
2010 usando una pluralità di strumenti e di suggestioni. Tutto ruota
intorno al tentativo di mantenere intatto il proprio sentimento
poetico, e di misurarlo alle sfide della modernità, spesso
aggressiva e mai condiscendente. Il correlativo oggettivo della
silloge è la porta rossa del castello di Shuri, Okinawa: segno
liminare, di attraversamento fausto e vincolante.
Nel
segno dei maestri del verso: Pound, Bukowski, D’Annunzio e Yeats,
più Mishima, la cui eredità è evocata nel testo.
L’opera
è stata presentata ufficialmente al Salone del Libro di Torino
2019 presso lo Stand della Regione Marche nel calendario
ufficiale durante le celebrazioni del bicentenario de L’Infinito
di Leopardi. L’opera è edita da Le Mezzelane, Santa Maria
Nuova, AN, 2019; 96 pagg. con calligrafie dell’Autore a corredo
delle poesie.
Dicono
del libro
«L’autore
spazia tra differenti temi e moduli stilistici, rendendo al lettore
l’idea di un percorso letterario e personale piuttosto complesso,
tra prese di posizione impegnate e quotidianità, generi mutuati
dalla cultura giapponese, metrica tradizionale e verso libero.»
«Akamon
si rivela una raccolta poetica di grande complessità, sia dal punto
di vista dei contenuti, sia dello stile, data l’ampia gamma di
strumenti metrici e linguistici cui l’autore ricorre.»
«uso
di rime e assonanze (ad es: …dalla folla,/ il freddo che sorprende,
il caldo – colla/ viscosa che si versa – sulla frolla/ città…),
strumenti linguistici che il poeta dimostra in ogni caso di saper
maneggiare con disinvoltura.»
Bruna
Bianchina, Bellami.it
«Viviamo
in un mondo caotico, veloce, in un frullatore di notizie, immagini,
azioni e Furio Detti lo capisce, lo respira e lo scrive.»
«Tutto
è piegato al proprio volere, con abilità, maestria e tecnica. E',
tra le opere contemporanee, un raro esempio in cui il verso libero
non spadroneggia; ne consegue una musicalità piacevole e un ritmo
quasi sempre serrato, che accompagna la lettrice e il lettore come
una marcia.»
«Il
poeta si giostra tra italiano e inglese senza nessun problema e
sfruttando ottimamente le qualità linguistiche di entrambi.»
«Regnano
Bukoswki e D'Annunzio, il primo per la vivacità e per lo stile pulp,
se non addirittura punk in certi punti e il secondo per l'estrema
attenzione formale che va, in alcuni punti, a scapito del contenuto.
Lettura interessante e modernissima...»
Paolo
Tognola, librierecensioni.com
Furio
DETTI, classe 1972, tosco-istriano, vive e lavora in provincia di
Bologna, in una torre del Tre-Quattrocento, oggetto di un progetto
artistico chiamato The Rook. Scrive, insegna, fotografa e
disegna. Ama i libri, una papera e una gatta, impugna una katana,
stende articoli e traduzioni, presenta Shakespeare agli studenti
e lo usa per insegnare (con una didattica da lui elaborata). Crede in
Mishima, negli Eroi e esplora parola e immagine.
Critico
e traduttore ha pubblicato poesie sulla rivista “Soglie”,
“Kamen”, “Il Giornale della Mezzanotte” (inserto di Armunia
Festival Costa degli Etruschi) e ha pubblicato in antologia con
l’editore ZonaFranca. Si occupa di didattica e teatro con gli
studenti delle scuole secondarie inferiori (Laboratorio
“Teatreuropeo” – Compagnia All’Impresa della Locusta,
Peccioli - PISA). Uscito con la poesia Una Poesia alla Carver, su
“Gradiva. International Journal of Italian Poetry”, n.52 Autumn
2017, Olschki editore. Ha vinto numerosi premi letterari.
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