venerdì 25 dicembre 2015

A Panico il Natale è stato 'vivo'.

I parrocchiani di Panico e la loro bella chiesa ancora una volta hanno onorato l'impegno della 'notte di Natale' e hanno rappresentato il mistero di Betlemme con il presepe vivente, sempre molto suggestivo e all'altezza delle attese. Persino la notte, ad una temperatura mite, simile a quella della Palestina, ha caratterizzato la rappresentazione rendendola ancora più realistica.

Al sopraggiungere dei visitatori sul sagrato davanti alla chiesa, c'era ad accoglierli il centurione romano impersonato da Gianni Passini, che per l'occasione ha lasciato l'armatura del generale etrusco Weltur per quella del soldato romano di guardia alla porta della città. Poi i pellegrini erano indirizzati lungo un sentiero illuminato da candele e fuochi, accanto ai quali i figuranti mostravano le attività quotidiane e i lavori antichi. Nelle stazioni, le donne impastavano e cuocevano le tigelle da gustare con la salsiccia cotta alle brace dagli uomini, c'era chi serviva la polenta mescolata nel paiolo e cotta sul fuoco di legna, chi il vin brulè e tanti assaggi rifocillanti

Una poverella mendicante suggeriva di toccarle la gobba come gesto di buon auspicio.
Al centro del percorso, la capanna con la Sacra famiglia.

La rappresentazione si è conclusa con la Messa notturna, officiata dal parroco don Aldemo, che ha visto la partecipazione attiva di tutti i figuranti e l'iniziazione alla vita cristiana della piccola Giada Emma, battezzata proprio la Notte di Natale.






I fedelissimi

















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