mercoledì 21 aprile 2010

Don Dario Zanini deve restare fuori dalla porta

Don Dario Zanini non può fare parte del Comitato per le Onoranze delle Vittime di Monte Sole. Il sacerdote, originario di Rioveggio di Monzuno, che elenca fra le vittime dei tedeschi 7 parenti e che ha pubblicato un corposo volume sui fatti di Monte Sole, è stato proposto come membro del Comitato dal Comune di Monzuno, ma il suo arrivo non è gradito. Spiega il dissenso l’ex sindaco di Monzuno Andrea Marchi: “I motivi di disagio sono parecchi”, precisa. “La presenza di don Dario mette in difficoltà la ricerca di una memoria condivisa poiché egli rappresenta la visione che considera la Resistenza, nel migliore dei casi ‘inutile’, nel peggiore, generatrice di dolore. Don Dario rappresenta una opinione critica della Resistenza che c’è, ma che non può essere ufficializzata con la partecipazione nel Comitato. Come si può credere che le vittime possano essere rappresentate da chi è critico sulla validità della Resistenza?”, conclude l’ex sindaco. Alle accuse il sacerdote risponde: “Sono contrario alla delinquenza, non alla Resistenza. Chi ha portato una Croce dove è stato ucciso Il Lupo, comandante della brigata partigiana Stella Rossa, sono stato io. Sono il più informato dei fatti di Marzabotto. Andrei nel Comitato solo per ristabilire la verità storica e continuare un opera di pacificazione. Incomprensibilmente mi è stato detto che la mia nomina sarebbe una ‘provocazione’ ”. Il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi precisa: “Valuto con piacere che l’unico a parlare di pacificazione è don Dario. Abbiamo fatto tesoro dei suggerimenti avuti dal presidente Carlo Azeglio Ciampi al momento della consegna della medaglia d’oro al comune di Monzuno. Il presidente disse che era venuto il momento di dare valore ai sacrifici umani sostenuti durante il conflitto e non a utilizzarli per ideologie di parte. La nostra nomina vuole superare gli ostacoli che ancora oggi vengono innalzati a fini politici”.

6 commenti:

Dante Franchi ha detto...

don Zanini, al di là di una retorica che oramai è nota a tutti e da tanti anni, che lo ha visto impegnato in prima persona per ottenere la liberazione di Reder, che nonostante questa notorietà non ha mai fatto proseliti alle sue opinioni, non dovrebbe continuare ad ignorare che su questi fatti oggi si sono espressi tribunali.
Egli dica apertamente e pubblicamente se accetta e condivide i giudizi e le sentenze emesse non da qualcuno ma da appositi seppur tardivi triabunali.

Questo in uno stato di diritto ed in democrazia credo rappresenti il primo dovere per chiunque intenda continuare a parlare di questa dolorosissima e non rivedibile pagina della nostra storia, prodotto della sciagura Fascista e Nazifascista.

Per altro quando don Zanini parla di pacificazione, da un lato non pare il più adatto a questo scopo stante l'atteggiamento ostile sempre manifestato verso il sentire comune della stragrande maggioranza di queste comunità, e dall'altro dovrebbe prestare molta attenzione a non confondere il bisogno di pacificazione con quello che appre invece un intento di PARIFICAZIONE.

La pace è un auspicio di tutti quelli che hanno visto o subito la guerra, cosa che non ha nulla a che vedere con il parificare i carnefici alle vittime.

lidia ha detto...

Con tutto il rispetto per Don Dario devo però esprimere un grosso dubbio sul fatto che la sua presenza possa essere pacificatrice.
Le sue idee le conoscono tutti ed anche la sua partigianeria
Lidia

Eugenio Salamone ha detto...

Sembra incredibile che un parroco che in passato aveva espresso, in un suo libro, la sua personale testimonianza sulla resistenza venga ancora offeso in questo modo, quasi come se la morte di sette suoi parenti a causa dei nazisti non contasse nulla.
Devo fare i miei complimenti a chi, ancora oggi, dopo 60 anni non è in grado di pensare ad un paese che almeno su queste tematiche sia unito.
Complimenti!

Luisa Teresa Acquaderni ha detto...

Escludere Don Dario dal Comitato è come negare il valore della centralità della Vita da questa dolorosa storia.
Non sarei nata se mio Padre non fosse riuscito a scappare, in modo fortuito, ingegnoso e audace, da Monte Sole la notte prima dell'ultimo grande rastrellamento.
Era prigioniero, rastrellato a casa sua a Mongardino.
Non è forse medesimo il valore di una vita caduta, sia essa di prigioniero, partigiano o soldato?
Per una corretta ricerca di Verità non si può escludere nessuna delle parti, a maggior ragione se essa è profonda conoscitrice dei fatti.
Luisa Teresa Acquaderni

Dante Franchi ha detto...

Gentilissimi Salamone e Luisa, vi segnalo che a proposito delle tesi che sostenete,certamente legittime ma altrettanto certamente discutibili, riferendosi alla nomina di Dario Zanini nel Comitato Regionale Onoranze ai Caduti di Marzabotto, in rappresentanza del Comune di Monzuno, anche ‘Pax Christi Bologna’ afferma:
“Non ci pare che il pensiero di don Zanini sia in sintonia con gli insegnamenti di don Dossetti. Abbiamo la sensazione che la sua nomina sia strumentale e vada in direzione di un forzato revisionismo storico sui fatti di Montesole, non a servizio della verità”.

Ora anche Pax Christi verrà annoverata fra coloro che vogliono impedire che si conosca quella che Zanini definisce la verità storica sui fatti di Monte Sole?
Anche Pax Christi persegue lo scopo di offendere Zanini?
Sono tutti nemici o forse sono in tanti che non intendono più farsi offendere proprio da Zanini, a cominciare dai Famigliari e dai Superstiti?

Mi piacerebbe conoscere il parere di quanti si sono levati a difesa delle tesi di Zanini e di chi lo ha nominato, o di chi si è scagliato contro quanti hanno manifestato senza infingimenti la costernazione per questa scelta e per le tesi offensive che ancora si intendono spacciare.

Franco ha detto...

Mi rincresce tantissimo che i gendarmi della memoria sono ancora attivi e cercano in tutti i modi di occultare la verità. Don Zanini ha scritto cio' che ha vissuto, ma c'e una parte di persone che si ergono a paladini della Resistenza infangata da figuri che niente hanno a che fare con i valori di quest'ultima. La pacificazione puo' essere ottenuta solo se la verità che per tanti è anche scomoda viene alla luce, in tanti di voi gendarmi del pensiero non figura da cio' che affermate questo desiderio e questa volontà.