domenica 4 ottobre 2009

Le commemorazione a Marzabotto per gli eccidi di Monte Sole


“Possiamo noi dare il perdono di Gesù? Dopo sessantacinque anni dobbiamo fare uno sforzo per perdonare? Possiamo seguire il precetto evangelico’ ama il nemico’? No, in politica non è possibile. Dobbiamo sentire dolore per non poterlo fare, ma non possiamo cogliere il precetto. Però possiamo trovare nell’invito a perdonare l’invito a non dimenticare. Anche il Vangelo nel chiedere di amare il nemico, riconosce che quello è un nemico. Non vuole far dimenticare che colui che hai di fronte è un nemico. Il nostro perdono è quindi il non dimenticare ”.

L’affermazione del professor Massimo Cacciari, oratore ufficiale delle celebrazione per il 65° anniversario degli eccidi di Monte Sole, ha strappato un lungo applauso ai tanti convenuti nella piazza del capoluogo di Marzabotto per la commemorazione delle vittime trucidate dalle truppe tedesche nel 1944. La singolare e inattesa lettura del tema ‘perdono’ ha fra l’altro dato uno scossone a quella che sembrava una delle tante cerimonie fotocopia. Il pubblico ha ascoltato con grande attenzione quasi trovando in quella lettura del Vangelo finalmente un punto di ristoro per i propri pensieri nei quali il tema ‘perdono’ era evidentemente presente. La tesi di Cacciari puntualizza e motiva il distacco fra religione e politica ponendo entrambi su un piedistallo di riguardo e chiarisce i ruoli di entrambi. Cacciari non si è limitato a questo. Ha portato gli eccidi di Monte Sole non fra i crimini di guerra ma nell’alveo dei ‘crimini contro l’umanità’ finalizzati a terrorizzare i residenti di Monte Sole. Quella di Marzabotto, secondo Cacciari, è stato il primo atto terroristico di chi tratta come nemico l’intera popolazione non l’esercito avversario. Fra coloro che hanno apprezzato l’intervento di Cacciari, il sindaco di Marzabotto Romano Franchi: “Mi riconosco pienamente in quello che ha detto Cacciari” ha detto il primo cittadino di Marzabotto. “Come laico sono d’accordo che il ricordo è il vero perdono. In tanti ci hanno chiesto una copia del discorso. Lo abbiamo registrato e lo distribuiremo a tutti specialmente alle scuole. Una bella lezione di educazione civica e di storia”. Il sindaco ha poi sottolineato la necessità di ‘sconfiggere i rischi che l’ideologia nazista-fascista possa di nuovo attecchire’. La giornata ha visto l’intervento del vice presidente del Comitato Onoranze Valter Cardi che ha affrontato, ricordandole, le responsabilità dei fascisti: “prima come informatori, poi come accompagnatori condussero i carnefici nei luoghi degli eccidi”, ha rimarcato.

1 commento:

lorenzo olmi ha detto...

Ritengo che il calzolaio possa parlare a proposito di scarpe, e il pescivendolo di pesce, ma se entrambi decidono di dissertare sulla materia propria dell'altro ecco che nasce la confusione e lo sproloquio, inteso come parole dette senza avere la formazione e la sensibilità necessaria a chi si vuole pronunciare in pubblico su certi temi scegliendo di citare parole e Parola.
Così, il prof. Cacciari avrebbe fatto sicuramente meglio a parlare di ciò che gli compete e soprattutto ad avvalersi di tematiche a lui note, come la filosofia e l'antropologia e non certo a misurarsi con il Vangelo e con la figura di Gesù del quale ha mostrato di non conoscere nè l'intento nè lo spirito (pardon, Spirito).
Per chi come lui da sempre si professa ateo ed/od agnostico sarebbe sufficiente rimanere fedele alla propria linea di pensiero senza cercare di ingraziarsi un pubblico diffondendo ignoranza.
Suggerisco a lui e al buon sindaco di approfondire la tematica del perdono e della scissione tra vita, pensiero e valori che putroppo traspare dai loro commenti.
Mi auguro che il cuore e la mente delle pesrone accorse fosse concentrato su altro, e che qualche insegnante milluminato possa commentare a dovere il discorso di Cacciari se proprio sembra una così brillante idea diffonderlo nelle scuole.