martedì 20 ottobre 2009

Dopo la condanna per maltrattamenti

“Dopo la sentenza verificheremo se ci sono ancora le condizioni perché Abdenebi possa rimanere in una casa pubblica. La Polizia Municipale ha già avuto un incarico in questo senso”.
Questa la precisazione del primo cittadino di Sasso Marconi Stefano Mazzetti alla notizia della condanna inflitta al marocchino per aver maltrattato la moglie e i tre figli.
L’uomo ha patteggiato la condanna a due anni e si trova ora in libertà per cui occupa la casa popolare avuta per sè e la sua famiglia.
Ci si chiede quindi se dopo la condanna possa ancora usufruire di un alloggio pubblico, quindi a canone agevolato, anche in riferimento al fatto che la moglie e i tre figli sono stati trasferiti in una casa protetta e seguiti dai servizi sociali di Sasso Marconi.
Più cauto l’assessore ai servizi sociali di Sasso Marconi Massimo Masetti: “Non abbiamo le condizioni legali per poterlo allontanare dall’alloggio. Solo il giudice potrebbe assegnare la casa a uno dei due coniugi entrambi assegnatari dell’alloggio. Fin dal primo momento ci siamo chiesti se non era meglio allontanare l’uomo e non la donna e i tre bambini. Ragioni di opportunità, perché la donna non fosse rintracciabile, ci hanno fatto optare per l’allontanamento della moglie e dei tre figli. Ancora ora ci risulta che l’uomo si sta muovendo per rintracciare i suoi famigliari”.
Anche gli esperti dell’ufficio tecnico di Sasso Marconi ritengono difficile agire per allontanare il condannato dalla casa avuta in assegnazione. “Si possono attuare procedure per verificare se chi occupa l’alloggio ne ha titolo e se l’uso è quello per cui è stato assegnato. Solo in caso di carenze sotto questo profilo è possibile la revoca”, hanno detto i tecnici.

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