Unioncamere, Covid pesa su hotel, ristorazione, divertimento
Cala
l'occupazione nelle imprese in Emilia-Romagna nel terzo trimestre del
2020 - del 2,6% - ma non in tutti i settori: l'effetto pandemia pesa
soprattutto, come prevedibile, sui comparti di alloggio,
ristorazione, su alcuni segmenti del commercio, sulle attività
ricreative e del divertimento, mentre al contrario crescono la
filiera sanitaria e quella legata al digitale. È la fotografia
scattata da Unioncamere regionale sulla base dei dati del Registro
imprese delle Camere di commercio.
A fine
settembre gli addetti erano complessivamente 1.698.647, in un anno
45.148 in meno. Per ora tuttavia non c'è un effetto diffuso a tutti
i settori sull'occupazione. Il dato trimestrale tendenziale regionale
è stato determinato dal terziario (-3,3% rispetto allo stesso
trimestre dell'anno precedente). Più contenuto il calo nel commercio
(-2,4%). In agricoltura crollo del 6%. Tiene il settore delle
costruzioni (+0,3%). Secondo gli analisti il blocco dei licenziamenti
ha contenuto effetti più pesanti ma non ha evitato che determinate
fasce di lavoratori - gli stagionali, i contratti a termine, i
collaboratori con partita Iva - subissero gli effetti negativi della
pandemia. Nei servizi di ristorazione gli addetti sono diminuiti del
6,2%, in quelli di alloggio del 18,5%.
Ci sono
stati però dei settori che nello stesso periodo hanno guadagnato
occupati: quello della produzione di software, consulenza informatica
e attività connesse (+8%), poi servizi finanziari (+5,2%). Più 8,7%
gli addetti nella fabbricazione di computer e apparecchi
elettromedicali. (ANSA).
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