Di
concreto e a monito di ciò che si intende fare, i tronconi metallici
che dovranno formare lo stele porta pala eolica appoggiati a terra a
lato di un cantiere appena predisposto all'incrocio della provinciale
con la comunale per Gabbiano sul crinale di Acqua Fresca in uno dei
punti più panoramici del Comune di Monzuno e anche uno dei passaggi
più ventosi di questo bello scorcio dell'Appennino.
Il
progetto è quello di installare una pala eolica per la produzione di
energia elettrica alta 65 metri e con una apertura di 30 metri, si
legge in un comunicato.
I
residenti delle frazioni limitrofe, allertati dalla mole dei tronconi
stele che si sono visti affiancare alla loro strada, hanno subito
cercato di capirne di più e il quadro che a loro si è presentato è
risultato quanto mai poco rasserenante, anche perchè piuttosto
incerto.
“L'autorizzazione
comunale prevede diverse possibilità di realizzazione di una
struttura” , racconta Giovanni Brussato, presidente del comitato
sorto per impedire lo sfregio ambientale, “ che può andare da un
altezza minima di 35 metri a una massima di 65 metri. Poi la
relazione geologica ipotizza una altezza addirittura di 69. Il
Comune, come in tutte le concessioni rilasciate, dovrebbe ben
delimitare gli estremi del fattibile, non lasciali alla discrezione
del beneficiario. In più, il tutto è avvenuto all'insaputa
generale. Ha più la forma del 'colpo di mano' che quella del
provvedimento di pubblica utilità. Sia chiaro che non siamo contrari
alla produzione di energia da fonti rinnovabili come quella eolica”,
precisa il presidente, “ma qui si opera a disprezzo di ogni logica.
Siamo su uno dei crinali protetti perchè, su disposizione regionale,
è fra quelli classificati 'significativi', protezione ribadita dal
Piano Regolatore comunale. I rischi per la vicinanza con la strada
pubblica e in una zona piuttosto franosa, sono concreti. E' ovvio
che la popolazione insorga e sia già intervenuta con una serie di
azioni. Dall'amministrazione comunale ci attendiamo tutele, “
conclude ricordando che chi vuole approfondire può informarsi al:
info@vialepaledallacquafresca.it oppure al
www.vialepaledallacquafresca.it .
“Il
valico è di grande interesse naturalistico” prosegue uno dei
partecipanti al pic nic di protesta organizzato a fianco del
cantiere. “E' stato persino utilizzato, per il suo valore
paesaggistico, quale location per la pubblicità di autovetture di
grande pregio. Inoltre è inibito alla caccia perchè passaggio
obbligato di molte specie di volatili migratori fra cui i rapaci
diurni. Una pala grande e rumorosa sarebbe una presenza devastante.
Dobbiamo difendere le nostre bellezze ambientali, come fossero un
quadro d'autore, un'opera d'arte”.
Anche
i componenti dell'opposizione consiliare erano presenti e lamentavano
di essere stati informati del progetto di eolico solamente il giorno
precedente all'approvazione.
Il
sindaco Marco Mastacchi non nasconde il suo dispiacere e la sua
comprensione per chi protesta, ma riferisce con preoccupazione anche
della sua impotenza che lo rende parafulmine di fulmini provocati da
altri: “ Ci sono due preoccupanti anomalie”, egli dice, “e
cioè: la struttura di dimensioni superiori a quella necessaria a una
produzione di 60 KWh e l'installazione un meccanismo usato, quindi
probabilmente superato e rumoroso. Ne consegue un inutile impatto
ambientale e visivo e un graffiante disturbo acustico. Ma il Comune
non può intervenire: il tutto è in linea con le prescrizioni di una
legge nazionale, che ossequia le disposizioni europee finalizzate ad
incentivare l'eolico. A corredo delle sue affermazioni riporta una
risposta che egli ha inviato a chi gli sottoponeva l'argomento:
Buongiorno
Daniela,
condivido
il suo punto di vista e le sue preoccupazioni. Quando abbiamo avuto
notizia della pratica ci siamo attivati per fare tutte le verifiche.
Purtroppo l'installazione di apparati con potenza inferiore a 60 KWh
è agevolata dallo Stato che ha approvato una normativa specifica per
garantire lo sviluppo delle energie alternative.
Si
tratta della cosiddetta "PAS" (procedura abilitativa
semplificata) sulla quale il Comune non ha voce in capitolo essendo
la stessa utilizzata per agevolare l'iter abilitativo delle
installazioni considerate di "pubblica
utilità, ed indifferibili ed urgenti ..."
Paradossalmente
se il Comune non si attiene alle procedure può essere chiamato a
pagare i danni all'azienda che ha fatto richiesta di installazione.
La
grande anomalia di questa legge è che regolamenta solo la potenza
elettrica ma non la dimensione strutturale, infatti l'apparato in
fase di installazione ha le dimensioni da 1 Megawatt, con relativo
impatto visivo, depotenziato a 60 Kwh.
Per
maggiori informazioni le allego:
- articolo del Corriere della Sera di oggi
- Ricerca Suap - TAR
- Ricerca Suap - Corte costituzionale
Vediamo
nei prossimi giorni come evolve la situazione, nel frattempo ho
incaricato gli uffici (ufficio tecnico e polizia municipale) di
tenere monitorata la situazione.
Riportiamo
anche i documenti citati dal sindaco:
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