Di Paolo Giuffrida
Sabato prossimo 8 febbraio,
alle 16, sempre al ‘Magazzino’ di
Pioppe, affronteremo il tema della rivolta di Reggio Calabria, considerata la
rivolta più lunga e controversa del dopoguerra italiano.
Dal luglio 1970 al settembre 1971 Reggio Calabria fu teatro di una rivolta urbana che coinvolse tutta la città e che venne duramente soffocata dall'intervento dell'esercito e dei cingolati. Una rivolta condannata dalla sinistra istituzionale, egemonizzata dalla destra e strumentalizzata dal neofascismo eversivo.
Si tratta di una vicenda oggi poco ricordata e conosciuta. Crediamo che fermarci a riflettere insieme su di essa sia ancora di grande interesse poichè, pur essendo i fatti piuttosto ‘riconoscibili’ (ma ancora si celano aspetti oscuri), sarà interessante riflettere sulla ‘questione meridionale’ e sui tanti vizi dello stato unitario, magari con un occhio anche allo stato delle cose di oggi.
Dal luglio 1970 al settembre 1971 Reggio Calabria fu teatro di una rivolta urbana che coinvolse tutta la città e che venne duramente soffocata dall'intervento dell'esercito e dei cingolati. Una rivolta condannata dalla sinistra istituzionale, egemonizzata dalla destra e strumentalizzata dal neofascismo eversivo.
Si tratta di una vicenda oggi poco ricordata e conosciuta. Crediamo che fermarci a riflettere insieme su di essa sia ancora di grande interesse poichè, pur essendo i fatti piuttosto ‘riconoscibili’ (ma ancora si celano aspetti oscuri), sarà interessante riflettere sulla ‘questione meridionale’ e sui tanti vizi dello stato unitario, magari con un occhio anche allo stato delle cose di oggi.
Con l’occasione mi piace ricordare
che il primo febbraio scorso, primo appuntamento della rassegna 'La nostra storia, la loro storia', ci siamo
ritrovati in tanti per ricordare la
figura di Peppino Impastato, ucciso a Cinisi (Palermo) dalla mafia il 9 maggio
del 1978 (il giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro).
E stato bello stare insieme ed emozionarci (quante lacrime e occhi lucidi nei volti delle persone presenti), come ci capita sempre quando si parla di Peppino (e LA NOSTRA STORIA, in questo caso, pulsava ancora con forza e con rabbia):
E stato bello stare insieme ed emozionarci (quante lacrime e occhi lucidi nei volti delle persone presenti), come ci capita sempre quando si parla di Peppino (e LA NOSTRA STORIA, in questo caso, pulsava ancora con forza e con rabbia):
NON E’ CERTO IL PIANTO
Ogni volta che ho a che fare con te,
devo poi asciugarmi gli occhi.
Così quando vedo il film a te dedicato,
come quando leggo o vedo
qualche documento sulla tua storia
o come ora, visitando il sito.
Penso che non è certo il pianto
ciò che avresti voluto suscitare nella gente,
e me ne dispiace.
E’ solo che ti voglio bene.
Livorno, 30 – 1- 2006 Massimiliano
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