sabato 15 novembre 2008

CRISI ALLA CARTIERA RENO DE MEDICI A MARZABOTTO

Una linea è già inattiva e la seconda si fermerà la prossima settima con la cessazione totale dell’attività produttiva. Questi i fatti che delimitano la crisi incombente della Cartiera Reno De Medici di Marzabotto dove si produce cartoncino per imballaggi.


Il blocco delle attività coinvolge 150 operatori di cui 30 terzializzati. Durante l’anno, sono già state effettuate nove settimane di cassa integrazione e si parla della proposta di avviarne altre otto.

“L’informazione non è ufficiale,” precisano i componenti della RSU Paolo Rucci, Sergio Gamberini, Domenico Teglia e Giovanni Aurilio (nella foto), “ma la voce è insistente e la situazione oggettiva della cartiera la fa ritenere attendibile”.

C’è molta preoccupazione e anche un po’ di paura fra gli operai che la cartiera di Marzabotto, una delle 5 del gruppo, finisca per essere sacrificata sull’altare della riorganizzazione della rete produttiva De Medici che detiene altri 4 stabilimenti. “Avremmo dovuto essere dotati di una nuova ribobinatrice, fra l’altro già acquistata, che avrebbe aggiornato al meglio il parco macchine di Marzabotto. Invece questa giace inutilizzata in chissà quale stabilimento ”, si sottolinea per dare prova della possibile intenzione di abbandonare la produzione a Marzabotto. “Il sito produttivo di Marzabotto è il più debole e il più piccolo del Gruppo De Medici anche se abbiamo la produzione di qualità migliore. Chiuderci potrebbe essere ritenuto praticabile”.

E’già stato fissato un incontro il 19 prossimo a Milano fra tutte le rappresentanze del gruppo. Il 21, inoltre, si terrà una assemblea pubblica nella sala comunale del capoluogo per fare il punto sulla situazione. Non si parla di azioni di protesta, ma se la riunione del 19 dovesse essere deludente questa ipotesi sarà presa in esame. Il direttore dello stabilimento di Marzabotto Alessandro Magnoni precisa: “La crisi del settore è europea. Fino a pochi mesi fa potevamo lavorare contando su un pacchetto ordini che garantiva lavoro per almeno 25 giorni e quindi per un certo margine di sicurezza . Ora siamo passati a uno due giorni. E’ previsto che la crisi si prolunghi fino al primo quadrimestre del 2009.

Si tratta di stringere i denti e superare il momento difficile”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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