domenica 4 maggio 2025

Infrastrutture ferme in Appennino, Mastacchi (Rete Civica): “Da 25 anni solo promesse. Autostrade e Regione diano risposte concrete”



"Cosa impedisce alla Regione di imporre ad Autostrade per l’Italia il completamento degli interventi promessi in Appennino?” È la domanda posta  in Aula dal consigliere di Rete Civica, Marco Mastacchi, durante un question time incentrato sulle annose criticità infrastrutturali legate alla Variante di Valico e alla gestione del territorio montano bolognese.

Tre i nodi principali evidenziati: il cantiere incompiuto del casello di Rioveggio, l’inattuata riqualificazione del vecchio tracciato autostradale tra Marzabotto e Monzuno, e il mancato recupero ambientale dell’Area Deposito 5, utilizzata per lo stoccaggio del materiale di scavo della stessa Variante.

Un casello iniziato nel 2010 e mai terminato

Il casello di Rioveggio rappresenta l’emblema del ritardo cronico: un’opera avviata nel 2010 e tuttora ferma al palo. A quindici anni dall’apertura del cantiere, il sito versa in stato di abbandono, con materiali lasciati all'incuria, sterpaglie, danni da eventi climatici estremi e smottamenti che, secondo il consigliere, avrebbero già compromesso edifici vicini.

Nella scorsa legislatura, l’assessore Corsini aveva attribuito lo stallo alla complessità geomorfologica dell’area e ASPI aveva annunciato di voler suddividere l’iter autorizzativo per accelerare i tempi. Ma, denuncia Mastacchi, “da allora nulla è cambiato”.

Tracciati dismessi e promesse mancate

Altro punto critico riguarda la riqualificazione del vecchio tracciato dell’A1, dismesso dopo l’apertura della Variante. Il tratto, che attraversa le frazioni di Lama di Setta e Allocco (Marzabotto) fino all’abitato di Vado (Monzuno), sarebbe dovuto diventare in parte un parco fluviale e in parte sostituire la SP325. Ma a oggi, nessun lavoro è stato avviato.

Area Deposito 5, bonifica mai partita

Stessa sorte per l’Area Deposito 5, creata per contenere in modo temporaneo i materiali di scavo della Variante. I progetti di riqualificazione ambientale sono già approvati, ma mai attuati. Un immobilismo che preoccupa non solo dal punto di vista ambientale, ma anche per le ricadute economiche sul territorio.

Le critiche alla Regione: “Basta risposte copia-incolla”

Nel rispondere all’interrogazione, la sottosegretaria Rontini – in rappresentanza dell’assessora Priolo – ha sostanzialmente ribadito le giustificazioni storiche: costi imprevisti e criticità morfologiche del territorio. Risposte che, secondo Mastacchi, si ripetono identiche da oltre vent’anni.

“Autostrade si era già impegnata con risorse stanziate nella pianificazione precedente. Ora chiede di rifinanziare interventi già previsti? Cosa ne è stato di quei fondi?”, incalza il consigliere. E aggiunge: “Mi aspetto date precise da ASPI. I generici ‘nei prossimi sei mesi’ li sentiamo da 25 anni. Serve chiarezza. Serve rispetto per i territori e per le istituzioni”.

Mastacchi ha annunciato che presenterà una nuova interrogazione scritta per ottenere risposte documentate e cronoprogrammi certi, rilanciando la richiesta di un impegno concreto e verificabile da parte di Autostrade per l’Italia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mastacchi sarebbe stato sufficiente nel 2010 quando lei era Sindaco, avesse vincolato l'opera del casello di rioveggio con la clausola "se l'azienda appaltatrice fallisce, autostrade SPA dovrà terminare l'opera in proprio"
Dire ora cosa si dovrebbe fare dall'opposizione è troppo facile!

Anonimo ha detto...

Semplice, ad autostrade conviene perchè spende meno soldini, alla Regione ed istituzioni (di sx) non gliene importa una cippa della montagna.

Anonimo ha detto...

Giuro

Anonimo ha detto...

La politica non è risoluzione dei problemi, ma indicazione dei problemi e basta non si stupisca