"Cosa impedisce alla Regione di imporre ad Autostrade per l’Italia il completamento degli interventi promessi in Appennino?” È la domanda posta in Aula dal consigliere di Rete Civica, Marco Mastacchi, durante un question time incentrato sulle annose criticità infrastrutturali legate alla Variante di Valico e alla gestione del territorio montano bolognese.
Tre i nodi
principali evidenziati: il cantiere incompiuto del casello di Rioveggio,
l’inattuata riqualificazione del vecchio tracciato autostradale tra Marzabotto
e Monzuno, e il mancato recupero ambientale dell’Area Deposito 5, utilizzata
per lo stoccaggio del materiale di scavo della stessa Variante.
Un casello
iniziato nel 2010 e mai terminato
Il casello
di Rioveggio rappresenta l’emblema del ritardo cronico: un’opera avviata nel
2010 e tuttora ferma al palo. A quindici anni dall’apertura del cantiere, il
sito versa in stato di abbandono, con materiali lasciati all'incuria,
sterpaglie, danni da eventi climatici estremi e smottamenti che, secondo il
consigliere, avrebbero già compromesso edifici vicini.
Nella scorsa
legislatura, l’assessore Corsini aveva attribuito lo stallo alla complessità
geomorfologica dell’area e ASPI aveva annunciato di voler suddividere l’iter
autorizzativo per accelerare i tempi. Ma, denuncia Mastacchi, “da allora
nulla è cambiato”.
Tracciati
dismessi e promesse mancate
Altro punto
critico riguarda la riqualificazione del vecchio tracciato dell’A1, dismesso
dopo l’apertura della Variante. Il tratto, che attraversa le frazioni di Lama
di Setta e Allocco (Marzabotto) fino all’abitato di Vado (Monzuno), sarebbe
dovuto diventare in parte un parco fluviale e in parte sostituire la SP325. Ma
a oggi, nessun lavoro è stato avviato.
Area
Deposito 5, bonifica mai partita
Stessa sorte
per l’Area Deposito 5, creata per contenere in modo temporaneo i materiali di
scavo della Variante. I progetti di riqualificazione ambientale sono già
approvati, ma mai attuati. Un immobilismo che preoccupa non solo dal punto di
vista ambientale, ma anche per le ricadute economiche sul territorio.
Le critiche
alla Regione: “Basta risposte copia-incolla”
Nel
rispondere all’interrogazione, la sottosegretaria Rontini – in rappresentanza
dell’assessora Priolo – ha sostanzialmente ribadito le giustificazioni
storiche: costi imprevisti e criticità morfologiche del territorio. Risposte
che, secondo Mastacchi, si ripetono identiche da oltre vent’anni.
“Autostrade
si era già impegnata con risorse stanziate nella pianificazione precedente. Ora
chiede di rifinanziare interventi già previsti? Cosa ne è stato di quei fondi?”, incalza il
consigliere. E aggiunge: “Mi aspetto date precise da ASPI. I generici ‘nei
prossimi sei mesi’ li sentiamo da 25 anni. Serve chiarezza. Serve rispetto per
i territori e per le istituzioni”.
Mastacchi ha annunciato che presenterà una nuova interrogazione scritta per ottenere risposte documentate e cronoprogrammi certi, rilanciando la richiesta di un impegno concreto e verificabile da parte di Autostrade per l’Italia.

Mastacchi sarebbe stato sufficiente nel 2010 quando lei era Sindaco, avesse vincolato l'opera del casello di rioveggio con la clausola "se l'azienda appaltatrice fallisce, autostrade SPA dovrà terminare l'opera in proprio"
RispondiEliminaDire ora cosa si dovrebbe fare dall'opposizione è troppo facile!
Giuro
EliminaSemplice, ad autostrade conviene perchè spende meno soldini, alla Regione ed istituzioni (di sx) non gliene importa una cippa della montagna.
RispondiEliminaLa politica non è risoluzione dei problemi, ma indicazione dei problemi e basta non si stupisca
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