Le osservazioni del Comitato per la Ferrovia Porrettana: “Benefici o penalizzazione?”
Il presidente del Comitato, Valerio Giusti, scrive:
Nella discussione che abbiamo avuto venerdì scorso sul passante Porretta-Pianoro,
la Città metropolitana e Regione hanno ribadito la grande importanza del
progetto che servirà a garantire un treno ogni 10/15 minuti nella cintura
bolognese e il Comitato, che non è assolutamente contrario ad un miglioramento
del SFM, ha ricordato i punti più
importanti che incontrano forti
perplessità:
- Abbiamo proposto che questo progetto passante
fosse legato a importanti investimenti infrastrutturali a partire dal completamento
dal raddoppio del binario fino a Sasso Marconi per evitare che, vista
l'esperienza maturata in questi ultimi vent'anni, il prolungamento della tratta
non comporti alcun beneficio per studenti e pendolari, bensì la semplice somma
di disservizi. A partire dall’eliminazione della linea dedicata che termina al
piazzale ovest che ci ha garantito di evitare, per anni, di transitare dai
binari centrali della stazione di Bologna che è uno dei più importanti e più
intasati nodi ferroviari italiani.
- Abbiamo ricordato come lo spostamento di 15 minuti
degli orari comporterebbe l'impossibilità per gli utenti di arrivare puntuali
sui luoghi di lavoro, costringendoli ad anticipare di una mezzora la partenza o
di prendere l’auto: anche il piccolo sondaggio che stiamo pubblicando conferma
questa gravissima ripercussione estremamente penalizzante per i cittadini
dell’Appennino.
- Ci è stato detto che è in corso una rivisitazione
di tutti gli orari dei bus e ci auguriamo che riguardi anche tutte le linee che
servono i comuni montani e magari anche le coincidenze ferroviarie con Pistoia.
Al termine della riunione siamo stati costretti a ribadire che abbiamo avuto la
netta sensazione che il progetto abbia una visione nettamente città-centrica
volta a garantire un treno ogni 10/15 minuti nella cintura bolognese
sacrificando la puntualità dei treni della linea Porrettana senza tener alcun
conto delle esigenze delle migliaia di lavoratori e studenti che vivono nei
comuni più remoti dell’Appennino, sacrificati per le esigenze della città.
Negli ultimi vent'anni abbiamo visto aumentare i tempi di percorrenza (Porretta
Bologna si faceva in 60 minuti, oggi non meno di 72/74) e temiamo che
aumenteranno ancora con l’introduzione di nuove stazioni previste da SFM e
questo significa allontanare i cittadini dell'alta valle del Reno, dai servizi
che offre la città, le attività produttive, i luoghi di lavoro e di studio. Lo
sosteneva anche l’allora sindaco Merola che, intervenendo a Porretta alle
Celebrazioni Lustrola Millennio il 31/07/2021, presenti il consigliere Taruffi,
il sindaco Nanni e altri importanti esponenti delle associazioni culturali e
produttive, raccontò ai cittadini intervenuti che per garantire la
sostenibilità della vita nell’Appennino, la città metropolitana doveva garantire
l’efficienza del trasporto collettivo e una diminuzione dei tempi di
percorrenza. Cambiato sindaco cambiata visione?
Speriamo non sia così e si possa continuare un
dibattito e trovare il modo di non penalizzare l’Appennino.
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