sabato 9 ottobre 2021

A Sasso Marconi arriva don Lino. La parrocchia lo accoglie in preghiera

 

Domani, domenica 10 ottobre, a San Lorenzo,  la Messa delle  9 sarà di benvenuto a don Lino Stefanini che assume l’incarico  di  collaboratore di  Paolo Russo. La funzione religiosa sarà  concelebrata dai due sacerdoti. All’accoglienza di don Lino sarà dedicata anche la Messa delle 11 di domenica 17 ottobre, in san Pietro .  Don Lino Stefanini è nato del 1940 a San Benedetto Val di Sambro  e,  dopo essere stato parroco per 32 anni a San Giovanni Battista di Casalecchio,  si trasferirà nella canonica di San  Lorenzo  a Sasso Marconi.


Martedì prossimo, 12 ottobre, l’urna con le spoglie mortali del Beato don Fornasini, vittima degli eccidi di Monte Sole,  prima di raggiungere la sede definitiva a Sperticano, sosterà in S.Pietro, dove la comunità religiosa si raccoglierà in preghiera, alle 18 per la recita  del Rosario, alle  18.30 per la Messa presieduta da Mons. Giovanni Silvagni  e alle 20 per la Messa celebrata da padre Agostino Milesi, animata dal gruppo Rinnovamento nello Spirito.


 

Marina Fortuzzi ha inviato un articolo  scritto nel 2005 da Don Dario Zanini, che fu vice postulatore della causa di beatificazione del parroco di Sperticano.

 

Don Giovanni Fornasini martire dell’Eucaristia? 

Don Giovanni Fornasini, il buono e mite parroco di Sperticano detto “l’angelo di Marzabotto”, scomparso nell’inferno della guerra a Monte Sole, avrebbe oggi 90 anni: tanti sono quelli ormai trascorsi dalla sua nascita che avvenne il 23 febbraio 1915 a Pianaccio, piccolo borgo montano adagiato nella conca dell’alta valle del Silla, stretta fra la cresta di Monteacuto dell’Alpi e il crinale della Nuda-Corno alle Scale. Dall’inizio del secolo su questo monte era stata eretta una croce, dedicata a Cristo Redentore, che dava un tocco di sacralità all’Appennino bolognese-toscano, in linea con tanti altri segni di consacrazione sparsi in tutte le regioni italiane. Dopo gli anni dell’infanzia, Giovanni lasciò presto il borgo natio portandosi a valle come preziosa eredità la virtù della tenacia che caratterizza la gente di montagna e l’aspirazione a grandi ideali, come fioriscono dagli ampi orizzonti delle vette a lungo innevate. Gli anni del seminario maturarono l’uomo Fornasini e formarono il sacerdote don Giovanni con una ricchezza di interiori virtù che esplosero nello zelo incontenibile dei due brevi anni di ministero intensamente vissuti come parroco. La conclusione del suo generoso impegno pastorale avvenne nel segno di una forte presenza mariana e anche di una particolare attenzione all’Eucaristia, che giova ricordare in questo “anno eucaristico” proposto dal Papa a tutta la Chiesa. Sulla causa di morte di don Fornasini, ancora avvolta nel mistero, si conosce la versione dell’appuntamento a S. Martino con l’ufficiale tedesco irritato dalla presenza del prete in una notte di baldoria. Ma don Fornasini aveva già programmato la visita a S. Martino prima di quel fatale 13 ottobre, che non lo vide più ritornare, decisione maturata con l’aggravarsi delle notizie che gli giungevano sulla sorte dei due preti di S. Martino, don Marchioni e don Casagrande. Aveva già fissato anche il giorno: il 12 ottobre. La parrocchiana Guglielma Rubini l’avrebbe accompagnato. La ragione che lo spingeva a salire sulla montagna, nonostante vi infuriasse la guerra, l’aveva esplicitamente dichiarata: portare in salvo le ostie consacrate del tabernacolo di S. Martino. Per una lieve indisposizione quella visita fu rinviata al giorno successivo, quando ormai aleggiava la minaccia dell’ufficiale tedesco. Alcune donne provarono a dissuaderlo, ma don Giovanni partì ugualmente, stringendo il rosario nella mano: la ripetuta invocazione alla Madonna “prega per noi adesso e nell’ora (che è adesso) della nostra morte” gli diede conforto, e lo sostenne la volontà di proteggere e difendere, nonostante i rischi, il Santissimo Sacramento da eventuale profanazione o distruzione. Possiamo dunque considerare don Fornasini un martire dell’Eucaristia, pur nel rispetto dovuto alla severità della parola “martire” e con le dovute limitazioni.

 

Don Dario Zanini vice - postulatore 

Anno dell’Eucaristia 2005

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