Il consigliere regionale Marco Mastacchi ha presentato un’interrogazione sul mancato completamento dello svincolo autostradale di Rioveggio.
di Letizia Rostagno
L’Autostrada del Sole è di fatto la spina dorsale dell’intero sistema viario italiano e il tratto compreso tra Bologna e Firenze riveste un ruolo strategico. Nel più ampio quadro di ammodernamento dell’A1 si inserisce il progetto della Variante di Valico che va da Bologna-Casalecchio a Barberino del Mugello. Un nuovo tracciato che ha aumentato la sicurezza e reso più fluida la percorrenza grazie alla riduzione dei tempi medi di percorrenza fino a 15 minuti. Dalla sua inaugurazione ha consentito una forte riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, riducendo al tempo stesso i consumi per automobilisti e autotrasportatori per un valore di circa 100 milioni di litri di carburante all’anno. La seconda tratta del progetto, dal casello di La Quercia (in località Rioveggio) a Aglio, può essere considerata la “vera” Variante di Valico: una nuova sede stradale più larga e lunga 32 Km a 490 metri di altezza, 226 metri s.l.m in meno rispetto al vecchio tracciato. I risultati sono salite più lievi, velocità commerciali più alte e tempi di percorrenza inferiori.
Tutto si è bloccato invece a Rioveggio, frazione di Monzuno, dove il nuovo Casello, parte dell'opera dello svincolo di Rioveggio, sul tracciato storico della A1, è tutt'ora incompleto dall'ottobre del 2012. L’approvazione nel 2015 del progetto esecutivo di completamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e il conseguente bando di gara di Autostrade per l'Italia nel 2016 per l’appalto dei lavori con aggiudicazione nel 2018 avevano fatto ben sperare. Nel 2019 finalmente l’inizio dei lavori, subito interrotti. È trascorso da allora più di un anno e mezzo e il degrado in cui versa il casello di Rioveggio peggiora ogni giorno di più. Rioveggio non ha un ingresso sulla variante di valico e volendo andare verso sud, per immettersi bisogna attualmente raggiungere il casello di Sasso Marconi e risalire verso l’Appennino. È evidente l’onere aggiuntivo in termini di tempo e di denaro per il traffico pesante di servizio alle industrie. Oltre allo sperpero di denaro, c’è il grande disagio degli abitanti del territorio che non possono avvantaggiarsi della nuova autostrada per i loro commerci e affari, né potenziare un turismo che sarebbe una mano santa in questo periodo così difficile. Al contrario ci sono stati e ci sono danni economici a imprese che, preparandosi a cogliere l’opportunità del nuovo collegamento, si sono esposte e hanno subito perdite a seguito della mancata realizzazione delle infrastrutture (per esempio: il centro commerciale Le Braine) e il territorio ha subito il danno di un indotto che non si è mai generato. E ancora i frequenti e avversi eventi metereologici degli ultimi anni, hanno indebolito la tenuta idrogeologica del territorio determinando smottamenti con danni ai fabbricati limitrofi al nuovo casello.
La realizzazione di opere infrastrutturali che connettano varie aree della zona in questione (compreso un raccordo stradale tra la Valle del Setta e la Valle del Reno) consentirebbe di ripristinare e rilanciare il tessuto economico, commerciale sociale e produttivo per non parlare della positiva ricaduta sul tasso occupazionale dell’Appennino bolognese. .
Quali le motivazioni per l’ennesima interruzione dei lavori per la realizzazione del nuovo casello di Rioveggio ‘?
Quali i tempi entro cui si intende riavviare i lavori destinati al completamento del nuovo casello autostradale di Rioveggio per migliorare la viabilità nell’Appennino bolognese?
Si realizzerà la bretella per congiungere il casello A1 di Rioveggio con la variante di valico, in seguito allo sdoppiamento del tracciato autostradale?
Si realizzerà il raccordo stradale tra la Valle del Setta e la Valle del Reno (bretella Reno-Setta) al fine di porre soluzioni infrastrutturali definitive per eliminare i disagi ai Comuni interessati?
Questi gli interrogativi ai quali la Giunta è chiamata a rispondere.
5 commenti:
Mi chiedo dove abbia vissuto fino ad oggi il Sig.Mastacchi???Se non erro è stato consigliere di opposizione poi Sindaco a Monzuno per un totale di circa 20 anni !!! Nei programmi elettorali del primo mandato a Sindaco uno dei punti di forza era proprio quello di avere un casello a Rioveggio che collegasse la variante con la vecchia autostrada... stesso impegno ripreso nella campagna elettorale del secondo mandato!! Risolto meno che zero... Altro argomento bretella Reno-Setta portata con documenti e piano economico dal Sig.Zaccani (ex Saeco)in un confronto pubblico a Rioveggio con Società Autostrade... Risposta : picche! Penso ci voglia una gran fantasia o pochi argomenti per fare questo tipo di interrogazioni!! Forse era meglio aver trovato una soluzione allora (Compreso l'ex Sindaco Marchi)non raccontare favole oggi-
Ma neanche più arrabbiarsi o stupirsi delle interrogazioni di Mastacchi, che è sempre molto bravo a porre l'accento sulle carenze che ha avuto direttamente in gestione per anni.
Lui è fatto così, è sempre alla ricerca del mandante delle cose non fatte, che non ha saputo gestire quando poteva.
Non lo chiamavano il purtroppo Sindaco per nulla infondo...
Certo che la gente è strana: ora che gli abitanti della valle del Setta hanno a disposizione un'autostrada quasi personale, quasi ad uso esclusivo (il 90% del traffico passa sul tracciato nuovo), panoramica, meno rischiosa (su queste colonne i bollettini di chiusura per incendi e/o incidenti nelle lunghe gallerie del percorso nuovo sono molto frequenti), più veloce, vogliono il secondo casello (a Rioveggio!!) per stare peggio.
Mah.
Sono d'accordo col Sig. Cesare, dal vecchio casello si può andare sia verso Bologna che verso Firenze, oltretutto percorrendo la panoramica il traffico è pressoché inesistente...
Per quello che riguarda le promesse del Sig. Mastacchi non vedo molte differenze dalle promesse fatte da MOLTI altri esponenti venditori di aria fritta di ogni parte politica.
Non so se siano più desolanti i commenti di quelli che fanno spallucce di fronte a questa situazione vergognosa o gli abitanti di Rioveggio che se ne fregano altamente e vivono con indifferenza lo spopolamento e il declino manifatturiero dell'Appennino. Un Paese senza infrastrutture moderne ed efficienti è un Paese fallito, non c'è bisogno dello schemino. Ma va bene, continuate pure a fare i capricci e puntarvi il dito l'uno contro l'altro. La verità è che il Casello di Risveglio è lo specchio della mera ignoranza "nimby" endemica del popolo italico.
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