sabato 24 ottobre 2020

La bretella Sasso-Pianoro non si farà

FDI: “Regione e Città Metropolitana hanno ritrattato le promesse fatte”


Marta Evangelisti scrive:

Nel settembre del 2019, durante un incontro con i rappresentanti dell’Unione Savena Idice, il presidente della Regione affermò che la Regione non si sarebbe tirata indietro e avrebbe finanziato la Bretella Pianoro-Sasso Marconi previa studio di fattibilità richiesto dalla Città Metropolitana. Così confermava il 26 novembre 2019 di fronte ad un migliaio di persone intervenute al teatro delle Celebrazioni l’ex Assessore alle infrastrutture Donini, il quale annunciava che sarebbe stato realizzato uno studio di fattibilità del collegamento fra Pianoro e Sasso.

Accadeva però che in sede di accoglimento delle osservazioni al PUMS proprio la Città Metropolitana cassava gli emendamenti proposti dalla sottoscritta e annunciava che anche la bretella non rientrava più nelle infrastrutture da finanziare. La bretella non veniva neppure inserita nel Piano Regionale Infrastrutture e nemmeno nel PUMS ma poteva comunque essere recuperata e così, assicurava la Città Metropolitana tramite il proprio delegato che “ era stato posticipato alla realizzazione dello studio di fattibilità la soluzione del problema.

Oggi siamo però finalmente alla resa dei conti: la bretella non è in alcun piano e in alcuna previsione futura. E ci piacerebbe quindi sapere cosa intenderà fare la Sindaca di Pianoro che, interrogata a suo tempo dal Consigliere di opposizione Davide Nanni di FDI, rispondeva che la bretella era opera necessaria.  Così anche il primo cittadino di Sasso Marconi e tutti quelli facenti parte dell’Unione che, in maniera trasversale nel Luglio 2019 avevano  presentato la richiesta di realizzazione recandosi al Ministero a Roma. 

E’ evidente che sul rilancio della Montagna continua a persistere una sorta di schizofrenia politica che dimostra, ancora una volta, che le idee non sono affatto chiare e che non c’è un reale progetto per il nostro Appennino. Senza infrastrutture non ci sarà sviluppo e la sostenibilità passa anche dal trovare soluzioni laddove non ci sono altri collegamenti, come ad esempio quello ferroviario, nel territorio in oggetto. Non ci rimane così che prendere atto della assenza di progetti di infrastrutture legate alla mobilità di prossimità soprattutto in Appennino e per questo è  già pronta un’interpellanza per la Città metropolitana volta a conoscere quali siano le ragioni in forza delle quali la stessa, neanche nella fase successiva al PRIT 2025 ha avanzato richiesta di finanziamento dello studio sulla fattibilità della bretella”.

 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Perfetto!!! Complimenti ancora per chi sta gestendo losviluppo del Paese. Purtroppo siamo ancora al postbellico del 1945.....

Cesare Zecca ha detto...

Un'ottima notizia.
Quello è uno dei cantoni più belli della provincia, solo dei pazzi potrebbero volerlo rovinare con una colata di asfalto/cemento/traffico.
Probabilmente gli stessi che non conoscono che ogni quattrino investito nell'aumentare il sistema viario in aree trafficate non fa altro che diminuirne la velocità commerciale (paradosso di Lewis-Mogridge).
Spendere una fraccata di soldi (tanto lo stato mi c'ha dei debiti, no!?) per rovinare campi, poderi, paesaggio, aziende agricole, per andare più lenti e avere più traffico.
Geniale, eh!?

Anonimo ha detto...

Le solite promesse di aria fritta dei politici...bla bla bla bla bla.

Anonimo ha detto...

sig.Zecca non c'e niente nel mondo di più lento del tir che si arrampica su per le ganzole con le relative conseguenze quanto a congestione e pericolo per tutti i veicoli in transito.

Anonimo ha detto...

Se Zecca dovesse spingere tutti i giorni non dico un TIR ma anche solo una bicicletta sulla salita al 16% delle Ganzole, la chiederebbe a gran voce la bretella.

Luigino ha detto...

I TIR su per le Ganzole non ci devono andare, devono passare da Bologna attraversando la tangenziale, comunque che problema avete, un'altro lockkk downnn e non ci saranno più aziende che fanno viaggiare i camion, così si avvererà l'infame decrescitafelice.

Anonimo ha detto...

La Sindaca di Pianoro non ne azzecca una!vedi i nuovi incredibili sensi unici di Rastignano che ostacolano e peggiorano la vivibilità della Frazione sia per i residenti che per il traffico provinciale aumentando l'inquinamento sia acustico che dell'aria lungo la centrale via A. Costa.

Anonimo ha detto...

Alleluja

Anonimo ha detto...

@ Luigino: quindi per non far fare i 12 km dal casello di Sasso fino a Pianoro Nuovo facciamo passare i TIR per Casalecchio, l'imbuto della zona Borgo Panigale-Aeroporto, poi tutta la tratta della tangenziale fino all'uscita 12 e gli facciamo attraversare il nodo di Rastignano.
Sono 46 km trafficati contro 12 km, purtroppo in salita e discesa, ma quella è la strada.
Con una bretella sarebbero anche meno: 8 o 9 km e in molto maggiore sicurezza.

Anonimo ha detto...

Si !! I camion sopra 75 quintali non dovrebbero passare per le ganzole, è pericoloso per loro e per gli altri,non riescono a salire, soprattutto in inverno, lo dico per conoscenza diretta, purtroppo è più conveniente per tutti che i camion pesanti passino per l'autostrada-tangenziale bolognese, considerate che NAVIGATORI ELETTRONICI consigliano gli autisti che vengono da Firenze in direzione Imola o mare, di passare dalle ganzole, naturalmente i navigatori non vengono prodotti in Italia.

Anonimo ha detto...

Ovvio che nessuna delle due amministrazioni comunali ostacola i trasporti su quella strada, che è la più breve per le aziende del packaging di Pianoro. Sono aziende grosse, porta male ostacolarle. Più facile che si trovino i dindi per la bretella.