La consegna del gagliardetto del Comune di Cavezzo |
Da Panathlon Club Valle del Reno:
E’ passato poco più di un anno da quelle tragiche
scosse che non verranno dimenticate da nessuno degli abitanti delle zone
colpite e sono ben scolpite anche nella
memoria dei tanti che intervennero per aiutarli grazie all’aiuto di radio e
telefoni. E su questo rapporto terremoto-radio, aggiungendo anche le pesanti
ripercussioni sul mondo dello sport locale, il Panathlon Club Valle del Reno ha
voluto organizzare un incontro presso il
ristorante “L’Oasi” di Sasso Marconi, invitando come relatori l’ing. Gabriele
Falciasecca, docente universitario presso l’Ateneo di Bologna e Presidente
della Fondazione Marconi, e Gian Carlo Tampellini, Responsabile dell’Ufficio
Sport del Comune di Cavezzo e Dirigente Responsabile del Cavezzo Basket.
Da sin. Gabriele Falciasecca, Mario Becca e Gian Carlo Tampellini. |
“Le immagini delle case che crollano, delle strade
che si aprono, le urla della gente e il
silenzio spettrale che ne è seguito non si cancellano, hanno lasciato una
traccia ben profonda – racconta con tono giustamente ancora commosso il dirigente
sportivo – In realtà quanto è successo nei primi tre giorni subito dopo le
scosse di terremoto faccio molta fatica
a riesumarlo, c’è come il buio nella mia mente. Tutto il resto invece è ben
vivo. Come l’arrivo di tanta gente che ci portava di tutto con grande
generosità e partecipazione. C’era gente con tante diverse divise ma tutti si
prodigavano sia a confortarci che a sistemare nei palazzetti e sotto le tende
le cose di cui avevamo bisogno. Per qualche ora c’è stato un grande silenzio
perché non funzionava niente, né radio, né telefoni. Quando finalmente abbiamo
sentito le voci negli apparecchi telefonici e radiofonici e visto le luci si è aperto il cuore. Non siamo più soli, abbiamo
pensato.”
L'incontro |
Sappiamo bene tutti noi che attimi di smarrimento
proviamo quando manca la luce anche solo per pochi attimi e quindi possiamo
provare a immaginare cosa abbiano provato coloro che si trovavano al buio in
mezzo alle macerie , a muri pericolanti e vicino a gente che chiedeva
disperatamente aiuto.
“ Dal 2000 esiste un cosiddetto Piano Telematico che
mette a disposizione di ospedali, Comuni, operatori delle emergenze una
linea a parte che viene usata di norma
in modo settoriale – spiega il prof. Falciasecca – In quell’occasione invece
questa linea è stata aperta, così tutti coloro che stavano per intervenire,
anche da lontano, potevano colloquiare
fra di loro e coordinare gli interventi. Immagino che tutti si siano buttati
sui cellulari, ma in queste situazioni, almeno nelle prime 4/5 ore, non vanno e
non sono in grado di aiutare i
soccorritori. Chi invece ha continuato a funzionare sono state le radio e non è
un caso che le emittenti private, in particolare quelle della zona come
RadioBruno, abbiano svolto un lavoro particolarmente utile, mentre le Tv locali
sono state impossibilitate a farlo.”
Da sin. Eugenio Salomone e Gabirele Falciasecca |
Alcuni particolari raccontati da Tampellini, che ha
vissuto anche diversi mesi in tenda, hanno reso ancora più drammatico e reale
il flash back di quei giorni . Oltre alle disgrazie di chi aveva perso dei
congiunti, alla rovina di chi si era ritrovato senza casa e/o senza l’ambiente
di lavoro, si sono aggiunti i problemi, sicuramente minori ma comunque
importanti, degli sportivi della zona colpita dal sisma.
“ I praticanti sport all’aperto hanno avuto danni
relativi, al massimo hanno cambiato il campo di casa – precisa Tampellini, da
tanti anni dirigente del Cavezzo Basket – Ben diversa è stata la situazione per
gli sport da palestra come il basket e il volley. I palazzetti sono stati
occupati dai senzatetto e gli sponsor si sono ritrovati senza capannoni e quindi
con aziende chiuse o fallite e pertanto non hanno più potuto aiutare le società
sportive. Gli appelli rivolti alle autorità centrali dello Sport sono rimasti
piuttosto inascoltati, mente i Comitati Provinciali hanno fatto quello che era
nelle loro possibilità. Ma la conclusione è stata che molte squadre, come ad
esempio quella di Vigarano, sono state costrette a scendere dall’A1 appena
conquistata alla C.”
In questi giorni stanno affiorando numerose
polemiche sugli aiuti, sui vari soccorsi avuti nei giorni più brutti, ma Gian
Carlo Tampellini non vuole entrare in queste diatribe di cui si stanno
occupando i giornali e così sintetizza
il suo stato d’animo:”Noi non possiamo che ringraziare i tanti che intervennero
in quei giorni. Sappiamo che sotto il profilo finanziario ci sono le
possibilità per la cosa più importante e cioè per ripartire. C’è solo un nemico
tremendo da sconfiggere: la burocrazia. Questa sta frenando la ricostruzione di
tutto, dalle case alle fabbriche ai palazzetti. Abbiamo i 90.000 euro per
rifarne uno nuovo ma le carte bollate bloccano tutto. Speriamo che qualcuno
intervenga a sveltire le procedure. E’ urgente e determinante sia per ovvi
motivi pratici ma anche psicologici.”
A chiudere l’interessante tema della serata, Mario Becca,
presidente del Panathlon Club Valle del Reno ha chiesto al prof Falciasecca se
questa triste esperienza del terremoto abbia dato suggerimenti ai
tecnici del mondo della comunicazione.
” Quanto è successo ha dimostrato che non ci sono
problemi di ordine tecnologico , perché i mezzi esistono.- ha dichiarato il
prof. Falciasecca - Occorre però che i sindaci si convincano ad investire nella
banda larga e nelle fibre ottiche, perché solo questa attrezzatura può dare
garanzia in momenti di emergenza.”
2 commenti:
"Occorre però che i sindaci si convincano ad investire nella banda larga e nelle fibre ottiche, perché solo questa attrezzatura può dare garanzia in momenti di emergenza.” ????
purtroppo devo dire che chi ha scritto questa frase non conosce l'argomento di cui sta parlando..
vedo che nessuno fa commenti quindi l'argomento non interessa a nessuno. peccato. questo era l'esempio lampante di come molti "professori"(che del resto sono brave persone,dispiace criticarli,spero la prendano come una critica costruttiva)siano talmente infarciti di teorie da lasciarsi andare ingenuamente ad affermazioni come quella sulla "banda larga e fibra ottica" ,che ai noi tecnici delle telecomunicazioni sembrano provenire da un altro mondo..la realtà è molto diversa,purtroppo.
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